Crollo Genova, la Procura: “Rischia di collassare anche la parte ovest del ponte Morandi”
"È stato accertato uno stato severo di degrado anche del moncone del lato ovest di ponte Morandi". A lanciare l'ennesimo allarme riguardante la parte del viadotto Polcevera ancora in piedi, dopo il crollo del pilone 9 dello scorso 14 agosto, è il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi. Oltre al pilone est, dunque, che si dovrebbe demolire o mettere in sicurezza nel più breve tempo possibile come confermato dalla relazione della commissione ministeriale, preoccupa anche l'altra parte del ponte, quella diventata famosa perché un camion si era fermato pochi metri prima del collasso. "Del rischio per questo lato, non tenuto in piedi dai piloni – ha continuato Cozzi esponendo in conferenza stampa i risultati della perizia effettuata sul luogo del disastro – si era parlato in alcune indiscrezioni dei primi giorni. Sotto questa parte di ponte non ci sono case ma importanti impianti industriali tra i quali Ansaldo. Col degrado di questa parte di ponte non c’entra nulla il crollo, era un degrado precedente".
E ancora: "I consulenti informeranno ad horas i pm perché siano avvisati organi competenti per la messa in sicurezza o l'abbattimento. Se dovranno fare l'abbattimento di ponte Morandi chiederemo che venga fatto con modalità tale da salvaguardare materiale utile sul piano investigativo. Se si useranno micro cariche esplosive o uno smontaggio, chiederemo questo". Infine, Cozzi ha fatto una precisione sulla notizia data come indiscrezione dalla stampa questa mattina di almeno 12 avvisi di garanzia pronti nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del ponte. "Ho letto che 10-12 persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati: questo non corrisponde al vero. È già stata acquisita documentazione molto rilevante presso la direzione di Autostrade in varie località e ulteriori acquisizioni verranno decise".