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Crolla Aula magna all’università di Cagliari: “Poteva essere una strage, chiusa da poche ore”

A lungo si è temuto che potessero esserci vittime, eventualità scartata solo a notte fonda dopo ore di ricerche sotto le macerie dell’edifico dell’Università di Cagliari crollato.
A cura di Antonio Palma
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“Per fortuna è accaduto quando non c'era nessuno. Poteva succedere qualche ora prima e fare una strage” così il sindaco di Cagliari ha rimarcato la gravità di quanto accaduto nella serata di martedì a Cagliari quando è improvvisamente crollato l’edificio con l’Aula Magna nell’Università che ospita la Facoltà di Lingue in via Trentino .

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In effetti almeno fino alle 19.30 negli edifici crollati erano presenti alcuni studenti per seguire laboratori di lingue straniere e l’università e la biblioteca sono rimaste aperte fino alle 20 mentre il crollo è stato segnalato intorno alle 21.30.

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Per molti era ora di cena quando un boato improvviso ha squassato il silenzio della sera in tutto il quartiere intorno alle Facoltà umanistiche facendo temere la strage. A lanciare l’allarme sono stati proprio gli studenti che abitano nella vicina casa dello studente e quelli che erano in zona.

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La scena che hanno visto è stata drammatica: l’intero complesso è collassato su se stesso diventato in pochi attimi un cumulo di macerie. A lungo si è temuto che potessero esserci vittime, eventualità scartata solo a notte fonda dopo ore di ricerche sotto le macerie.

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Ad essere crollata è una parte della struttura che ospitava in passato la facoltà di Geologia e che era utilizzata come laboratorio di lingue straniere e ospitava anche un’Aula magna.

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Sul posto hanno operato per ore diverse squadre di vigili del fuoco esperte nella ricerca di superstiti coadiuvati da cani e droni con termocamere. Nessuno ha potuto escludere che qualche studente o addetto si fosse attardato nell’Università di Cagliari e quindi le ricerche son proseguite per ore.

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Solo in tarda notte i vigili del fuoco hanno confermato che “Nessun segnale è stato rilevato dalle squadre” e che gli addetti hanno assicurato che l’aula magna era chiusa all’ora del crollo. Le verifiche sulla struttura però proseguiranno anche oggi e riguarderanno anche gli edifici limitrofi dell’Università di Cagliari per garantire che non ci siano problemi strutturali.

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A detta del rettore, la palazzina non ha subito di recente alcun intervento e veniva periodicamente sottoposta a controlli strutturali. "Non c'è stato nessun segnale che si potesse verificare quanto accaduto. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, mai ci saremmo aspettati una cosa del genere. L'Università ha 300mila metri quadrati di patrimonio edilizio, e periodicamente vengono fatte verifiche e controlli strutturali. Ora la cosa importante è capire la causa" ha spiegato Il Rettore dell'Università di Cagliari, Francesco Mola.

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"Bisogna capire le cause prima di arrivare ad ogni ipotetica conclusione facciamo tanti controlli sugli edifici e nonostante questo non sono mai sufficienti: oggi dobbiamo ringraziare che questo crollo è avvenuto a tarda sera quando le lezioni erano già concluse" ha aggiunto invece il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.

Aperta inchiesta per crollo colposo

Intanto, la procura di Cagliari ha aperto una inchiesta per crollo colposo di edificio. Solo in un secondo tempo, quando arriveranno gli esiti di tutte le verifiche in atto, il magistrato titolare dell'inchiesta, Giangiacomo Pilia, deciderà se aggravare le contestazione, per ora a carico di ignoti, ipotizzando anche il reato di disastro colpo. Nel frattempo è scattato il sequestro di tutto il polo umanistico tra via Is Mirrionis e via Trentino.

I sindacati: "Inaccettabile lo stato dell’edilizia scolastica e universitaria"

Su quanto successo all'università di Cagliari sono intervenuti anche i sindacati. Per il segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli e il segretario regionale della FLC sarda, Manuel Usai, "al di là dalle specifiche cause e responsabilità, che dovranno essere accertate dalle autorità competenti, quello che è evidente è l’inaccettabile stato del patrimonio edilizio utilizzato da scuole e università per garantire il diritto allo studio. Un patrimonio vecchio, in alcuni casi fatiscente, che non garantisce la sicurezza, supportato incongruamente dalla logica ipocrita della mera ristrutturazione, della ‘messa a norma' e delle ‘scuole belle'".

"È invece indispensabile – aggiungono – uscire dalla pratica della manutenzione ordinaria o degli interventi contingenti e arrivare a progettare e realizzare spazi dove l’insegnamento e l’istruzione possano essere realizzati pienamente e nella massima sicurezza".

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