Cristina Golinucci, ricerche in corso con il georadar nel casale vicino al Convento dove è scomparsa
Sono ripartite a pieno ritmo le indagini sulla morte di Cristina Golinucci, la ragazza di 21 anni scomparsa nel nulla ormai oltre trenta anni fa da Cesena e da allora mai più ritrovata. Gli uomini della polizia scientifica questa mattina si sono recati di nuovo nell’area del convento dove la ragazza era stata vista per l’ultima volta il primo settembre 1992 e hanno iniziato scandagliare l’area con strumentazione georadar ma anche con l’ausilio di cani esperti nella ricerca di persone.
Gli agenti della polizia scientifica, con i colleghi della squadra cinofili, in particolare hanno concentrato il sopralluogo nell’area di un casale abbandonato che dista poche centinaia di metri dal convento dei Cappuccini dove Cristina Golinucci parcheggiò la propria automobile, una Fiat Cinquecento azzurra, prima di sparire.
La 21enne era diretta proprio nel Convento per incontrare il suo confessore e padre spirituale quando sparì, ma nel luogo di culto non è mai entrata. Le ricerche non diedero alcun risultato e del caso di Cristina non si era più parlato fino a quando, a fine maggio del 1995, "Chi l'ha visto?" raccolse la testimonianza di una giovane donna aggredita e stuprata in una zona non lontana dal punto dove era scomparsa Cristina.
Per questa violenza fu arrestato un uomo, Emanuel Boke che, all' epoca della sparizione di Cristina, era ospite proprio del Convento dei padri Cappuccini di Cesena. Lo stesso uomo aveva poi confessato al prete del convento l’omicidio di Cristina prima di smentire la sua confessione. Nonostante l'appello dei familiari della ragazza, l'uomo non ha mai più parlato e le ulteriori indagini non avevano dato alcun sito.
Nell’area del convento e nelle zone attigue, la polizia aveva avviato nuove ricerche anche nel 2010, sempre con georadar e cani, ma senza esito tanto che era stata disposta la chiusura delle indagini. Infine nei giorni scorsi la Procura di Forlì ha deciso di riaprire il caso di Cristina Golinucci collegandolo alla morte Chiara Bolognesi, la diciottenne sparita un mese dopo e ritrovata morta nel fiume Savio, caso che in precedenza era stato archiviata come suicidio. Le due ragazze non si conoscevano, ma frequentavano la stessa associazione e il sospetto ora è che abbiano incontrato lo stesso omicida.