Crisanti: “La variante Delta diventerà dominante anche in Italia”
"La variante Delta di Sars-CoV-2 è destinata a diventare dominante in Italia. Se è vero quello che hanno detto gli inglesi, cioè che ha un indice di trasmissione più alto, è evidente che ha un vantaggio competitivo e quindi si espanderà". Suona come una "sentenza" quella pronunciata all'Adnkronos Salute da Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, che dopo l'individuazione dei primi focolai di "mutazione indiana" guarda alla sua possibile evoluzione in ambito nazionale.
Financial Times: "In Italia variante Delta al 26%"
In realtà – sebbene nell’ultima indagine dell’Istituto superiore di sanità la variante Delta rappresentasse solo l’1 per cento del totale dei contagi in Italia – secondo una stima del Financial Times la circolazione nel paese sarebbe decisamente più alta e si attesterebbe su un 26% del totale dei casi, ponendo l'Italia al quinto posto nel mondo per presenza di variante Delta. La previsione del FT si basa sulle sequenze genetiche del virus depositate nella banca internazionale di dati genetici Gisaid e dei dati provenienti dall'istituto di ricerca belga Sciensano. Le stime indicano inoltre che la variante Delta, oltre che naturalmente in India, è dominante in Gran Bretagna e Portogallo, dove la concentrazione è rispettivamente del 98% e il 96%. Seguono gli Stati Uniti con il 31%, quindi Italia (26%), Belgio (16%), Germania (15%), Francia (6,9%). L'analisi del Financial Times rivela inoltre che nel Regno Unito, in Portogallo e Russia all'aumento della diffusione della variante Delta corrisponde un progressivo calo nella circolazione della variante Alfa, tendenza che tuttavia non è stata ancora riscontrata negli USA, in Italia, in Belgio e in Germania.
Affinché il monitoraggio della variante Delta sia efficace è fondamentale ottenere il maggior numero di sequenze genetiche del virus. Il Financial Times osserva che, a fronte delle 500.000 sequenze del virus SarsCoV2 ottenute dalla Gran Bretagna, la Germania ne ha ottenute 130.000, la Francia 47.000 e la Spagna 34.000. Per l'Italia non è riportato alcun dato.