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Covid 19

Crisanti contro Figliuolo su logistica vaccino Covid: “Apprendista in confronto a ingegnere Amazon”

“Per distribuire i vaccini anti covid probabilmente ci volevano esperti in ingegneria e informatica che stanno in Amazon non nell’Esercito” ha dichiarato il professor Andrea Crisanti secondo cui il nuovo commissario all’emergenza covid, il generale Figliuolo, “in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista” sulla logistica.
A cura di Antonio Palma
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Per gestire la distribuzione dei vaccini anti covid servivano esperti in ingegneria e informatica e non un generale anche se esperto di logistica, così la pensa il professor Andrea Crisanti secondo cui il nuovo commissario all’emergenza covid, il generale Figliuolo, “in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista" sulla logistica. Criticando senza mezze misure la scelta del generale Francesco Paolo Figliuolo come Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di emergenza covid tra cui il piano vaccini, Crisanti ha spiegato: "Due mesi fa avevo detto che il Governo doveva consultare quelli di Amazon. Non lo avevo detto a caso, Amazon è un gigante nella logistica. Con tutto il rispetto, il nostro generale del Genio, in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista”.

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“Questi di Amazon sono in grado di movimentare miliardi di pacchi al giorno e distribuirli capillarmente su tutto il territorio. Il fatto che sia stato scelto un generale ha un grosso impatto mediatico e di comunicazione, ma vi assicuro che per distribuire i vaccini probabilmente ci volevano esperti in ingegneria e informatica che stanno in Amazon non nell’Esercito” ha proseguito Crisanti, ospite a “ilcafFLEdelmercoledì”, rubrica settimanale della Fondazione Luigi Einaudi, aggiungendo: “Se avessero preso lo chief executive officer di Amazon sarei stato più tranquillo”.

In realtà il direttore del laboratorio di microbiologia dell'università di Padova ha criticato l’intera gestione della campagna vaccinale anti covid in Italia a partire dal vaccine Day. "Se oggi avessimo dieci milioni di dosi non sapremmo come distribuirle. Abbiamo iniziato la vaccinazione con quella ‘pagliacciata’ del ‘vaccination day’, illudendo tutti gli italiani” ha affermato Crisanti, sottolineando: “Fino ad ora non si era fatto nulla ed era stato programmato pochissimo, senza rendersi conto delle difficoltà logistiche di una vaccinazione di massa con un vaccino come quello di Pfizer, che ha problemi giganteschi di logistica".

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