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Creme solari per bimbi, alcune sono pericolose: niente protezione dichiarata, chiesto il ritiro

Altroconsumo, l’associazione che opera a difesa dei diritti dei consumatori, ha reso noto l’elenco delle creme solari per bambini potenzialmente pericolose per la loro salute. Dei 16 prodotti analizzati, in due casi la protezione effettiva non è quella indicata sull’etichetta del prodotto: “Rilastil a Isdin dichiarano protezione 50 ma hanno fattore 20”.
A cura di Ida Artiaco
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Quando si parla di salute, soprattutto dei bambini, non si scherza. Per questo Altronconsumo ha deciso di eseguire una serie di test sulle creme solari destinate ai più piccoli, scoprendo alcune irregolarità che l'hanno spinta a chiederne addirittura il ritiro dal mercato. Dei 16 prodotti considerati, tutti con protezione 50 dichiarata, ben due arrivavano a malapena a 21. In altre parole, nonostante in generale i risultati dell'analisi abbiano consegnato dati "rassicuranti", in due casi la protezione effettiva non era quella indicata sull'etichetta del prodotto. Per questo, sottolinea l'associazione in difesa dei consumatori, "abbiamo provveduto alla segnalazione al Ministero della Salute e ne abbiamo chiesto il ritiro dal mercato". Si tratta, nello specifico, di Rilastil Baby transparent spray wet skin e di Isdin Transparent spray wet skin.

Creme solari e bambini: i rischi che si corrono

Nelle prove di laboratorio condotte dall'associazione che opera a difesa dei consumatori, Rilastil Baby con Spf 50+ ha raggiunto solo una protezione media con Spf 20,9. Altroconsumo ha ripetuto le analisi in un secondo laboratorio distinto e indipendente ottenendo addirittura 16,3. Per la seconda crema, Isdin, invece, 16,5 è l’Spf registrato al primo test, mentre 14,1 il risultato della controprova nel laboratorio indipendente. La preoccupazione degli esperti è dovuta al fatto che tra i fattori di rischio per lo sviluppo dei tumori della pelle in età adulta c’è proprio l'intensa esposizione al sole in età infantile, con scottature ed eritemi, per cui è fondamentale applicare sulla cute dei bambini, che più delicata rispetto a quella degli adulti, una crema ad alta o altissima protezione quando giocano sotto il sole e limitare l'esposizione diretta nelle ore in cui i raggi Uv sono più forti, quindi dalle 11 alle 16. Queste creme dovrebbero proteggere sia dai raggi Uvb (che possono causare eritemi) che dai raggi Uva (i più penetranti e pericolosi).

La difesa delle due aziende

Come riporta il quotidiano La Repubblica, sia Rilastil che Isdin avevano già risposto ad Altroconsumo a giugno, quando erano usciti i risultati dei primi test. La prima si è difesa sostenendo che i propri test confermavano il livello di protezione 50+ dichiarato in etichetta, mentre la seconda ribattendo che il campione analizzato a giugno era stato acquistato in Spagna e non apparteneva a un lotto in vendita in Italia. Sempre Isdin, in una nota, ha anche sottolineato che "il suo Prodotto ha un SPF 50+ d’accordo con la norma ISO 24444:2010 e che secondo una serie di studi, la crema in questione ha un UVA-PF superiore a 20 d’accordo con la norma ISO 24444:2010. Il consumatore può essere sicuro che le affermazioni e indicazioni che compaiono sul packaging del prodotto sono supportate da Studi Indipendenti effettuati da enti e organizzazioni di certificazione di primo livello".

Anche Ganassini, l'azienda che produce Rilastil, ha comunicato, tramite una nota, che "effettua presso laboratori esterni certificati ed accreditati i test riconosciuti a livello internazionale per la determinazione del fattore di protezione UVB e UVA: SPF UVB in vivo in accordo alla norma ISO 24444:2010 e SPF UVA in vitro in accordo alla norma ISO 24443:2012.  A riprova della protezione solare dichiarata, SPF 50+ e indice UVA-PF maggiore di 20, per il prodotto Rilastil Sun System Transparent Baby Spray SPF 50+, Rilastil ha eseguito i seguenti test che, per totale trasparenza, ha subito fornito ad Altroconsumo: un test realizzato tra luglio e agosto 2017 con risultato che il Prodotto ha UVA-PF 24,28; un test realizzato tra luglio e agosto 2017 con risultato che il Prodotto ha SPF UVB 60,4; un test realizzato tra aprile e maggio 2019 con risultato che il Prodotto ha UVA-PF 27,49; un test realizzato tra aprile e maggio 2019 con risultato che il Prodotto ha SPF UVB 60,3; un test realizzato a luglio 2019 con risultato che il Prodotto ha UVA-PF 24,38". Inoltre, sottolinea ancora Ganassini, "per garantire elevati livelli di tollerabilità, Rilastil effettua su ogni lotto di produzione la verifica dei livelli di Nickel, Cromo, Cobalto, Mercurio e Palladio, i metalli maggiormante responsabili di sensibilizzazione cutanea". Per cui, conclude, "il consumatore può ritenersi tutelato sia dalle garanzie riportate dall’Azienda che dalla parola del suo farmacista e/o medico di fiducia".

L'elenco delle creme a rischio secondo Altroconsumo

Oltre a non proteggere nel modo corretto, denuncia ancora Altroconsumo, questi due prodotti conterrebbero anche sostanze "che sconsigliamo". Secondo l'associazione dei consumatori, Rilastil, si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale, "così come altri prodotti testati come Bilboa, Chicco, Coop e Uriage, contiene il filtro solare ethylhexyl methoxycinnamate, che è un potenziale interferente endocrino. Isdin contiene invece cyclopentasiloxane, un ingrediente che, secondo il comitato scientifico europeo per la sicurezza dei consumatori, non è raccomandato proprio nei solari in formulazione spray". Ci sarebbero, dunque, degli interferenti endocrini, proprio come l'ethylhexyl methoxycinnamate, che potrebbero alterare l’equilibrio ormonale dei bambini e che per questo sarebbero ulteriormente sconsigliati.

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