Covid, torna l’incubo: la rianimazione dell’ospedale Cervello di Palermo completamente satura
Stamattina il numero dei contagiati ricoverati è 60. L'ospedale Cervello di Palermo sta vivendo quello che, nella fase acuta dell'epidemia da Covid-19, non aveva vissuto: "Numeri che non avevamo mai visto, almeno qui. In Sicilia la provincia di Catania aveva avuto tanti contagi, noi no". Massimo Farinella è il direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive e ha a disposizione tre piani di stanze per i suoi pazienti. Uno è già pieno e conta 22 posti, un altro è quasi saturo, mentre l'ultimo sarà operativo da stasera. Quattordici dei contagiati sono poi ricoverati in Terapia intensiva respiratoria. Otto erano in Rianimazione, ma due persone sono decedute. "La situazione è in continua evoluzione", prosegue Farinella.
Nel capoluogo palermitano, "quello che differenzia la prima fase da questa è la concentrazione nel tempo degli afflussi. In pochi giorni arrivano tanti contagiati, cosa che prima non si verificava". Senza considerare la difficoltà, adesso, di tracciare i contatti e risalire all'origine del contagio. Nei giorni scorsi, il personale sanitario è riuscito a capire che molte persone sono state esposte al Covid-19 in un ristorante della provincia di Trapani. E che altre, invece, avevano avuto contatti con asintomatici provenienti dal Nord Italia, arrivati in Sicilia per fare visita ad alcuni parenti. "E da lì il contagio si è esteso. L'apertura indiscriminata dei voli nazionali e turistici ha fatto male a molte regioni. Anche a noi".
L'altro cluster che in queste ore fa registrare più casi è quello della Rap, la società partecipata comunale che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo: i positivi – dato aggiornato a ieri – sono 34. "In quel caso, però, non abbiamo potuto stabilire una diffusione dall'esterno e ormai possiamo parlare di una filiera territoriale dei contagi", prosegue Farinella. "Dal punto di vista epidemiologico, dobbiamo interpretare che queste siano infezioni assunte dopo il ferragosto", e che adesso si stanno propagando.
Nei giorni scorsi, all'assessorato regionale alla Sanità è stato definito il protocollo che si dovrà seguire. A saturazione dell'ospedale Cervello interverranno prima gli altri presidi sanitari della città e poi quelli delle province più vicine. Oggi dal Policlinico di Palermo, un'altra struttura sanitaria del capoluogo regionale, due pazienti sono stati spostati a Caltanissetta. "Noi al Cervello stiamo recuperando altri posti. Nella speranza, però, di non arrivare a numeri così elevati da essere costretti ad arrivare ad altre province. L'ipotesi peggiore è stata studiata – conclude il primario – e per quella dovremmo essere pronti". Ma la preoccupazione resta. E con l'età media dei contagiati che si abbassa, la riapertura delle scuole è, dice il medico, "un difficile stress test".