Covid, secondo Sebastiani (Cnr) crescono tutte le curve: anche rianimazione e decessi
Tutte le curve relative all’epidemia di Covid-19 sono in crescita in Italia, compresa quella dei decessi. Una fotografia non proprio incoraggiante quella del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “Come già rilevato la scorsa settimana, da 12-14 giorni fa si osserva un trend di crescita delle curve dei positivi totali, della percentuale dei positivi ai test molecolari e degli ingressi giornalieri in terapia intensiva; da circa una settimana – dice Sebastiani – si nota un trend di crescita, seppur lieve, della curva dei decessi”. Secondo l’esperto “l’aumento dei test per effetto dell’obbligo del Green pass non fornisce il contributo prevalente alla crescita delle curve, poiché la vediamo anche sulla percentuale dei positivi ai test molecolari, sugli ingressi giornalieri in terapia intensiva e sui decessi”.
L'analisi di Sebastiani (Cnr)
I dati in possesso di Sebastiani lo portano a stabilire che “prima del minimo della curva media dell’incidenza dei positivi totali, localizzato all’11 ottobre, la curva decresceva linearmente, ma a partire dal 26 settembre la velocità di decrescita era diminuita rispetto alle settimane precedenti”. Il matematico osserva inoltre che “questa frenata della discesa è avvenuta 12 giorni dopo l’inizio dell’attività scolastica (14 settembre), quando la copertura vaccinale della fascia 0-19 anni era anche più bassa del pur non alto valore attuale pari a circa il 29%”. Lo scorso anno, prosegue, “si verificò un fenomeno analogo, ma all’inizio dell’attività scolastica la curva era in crescita lineare e dopo 14 giorni circa passò a crescita esponenziale. Quest’anno, invece, all’inizio dell’attività scolastica, la curva scendeva linearmente e c’è da considerare anche l’effetto dei vaccini: il tutto ha portato ad un’inversione di tendenza da decrescita a crescita della curva dopo 27 giorni circa dall’inizio dell’attività scolastica”.
La situazione a livello nazionale
“A livello nazionale – osserva – si nota una crescita accelerata per la curva media degli ingressi giornalieri in terapia intensiva e per quella dei decessi, ma a breve dovrebbero comportarsi come fa ora la curva dell'incidenza dei positivi”.
A livello regionale c'è eterogeneità e rapidi cambiamenti dell'incidenza, probabilmente a causa dei molti contatti in questa fase e dell'alta diffusività della variante delta, prosegue Sebastiani, delle otto regioni che crescevano come incidenza almeno del 10%, in quattro continua la fase di crescita. Sono: Basilicata, con un aumento del 15% ultimi sette giorni rispetto ai sette giorni precedenti; Friuli Venezia Giulia (30%), Molise (80%) e Veneto, che mostra una crescita del 10%, ma in frenata. Delle altre quattro regioni, la provincia autonoma di Bolzano, Marche e Calabria registrano una frenata della crescita e sembrano avviarsi verso un massimo; frena la crescita in Lombardia.
Regione per regione
L'analisi indica che in 17 regioni l'incidenza negli ultimi sette giorni è superiore a quella dei sette giorni precedenti e, contemporaneamente, l'analisi alle differenze percentuali settimanali mostra un trend di crescita.
Le regioni sono: Abruzzo, dove l'incidenza è di 25 casi per 100.000 abitanti, provincia autonoma di Bolzano (84), Friuli Venezia Giulia (56), Veneto (49) Umbria (43), Sicilia Toscana (41), provincia autonoma di Trento (40), Campania, Emilia Romagna e Lazio (38), Piemonte (34), Marche (33), Liguria (29), Lombardia (25), Puglia (22), Molise (14).