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Covid 19

Covid, Sebastiani a Fanpage: “Contagi in aumento. Prof e studenti indossino la mascherina a scuola”

Giovanni Sebastiani, matematico del CNR: “Contagi e ricoveri in aumento. Con bassa copertura vaccinale e in assenza di soluzioni alternative efficaci gli studenti e gli insegnanti dovrebbero continuare a indossare le mascherine a scuola”.
Intervista a Prof. Giovanni Sebastiani
Matematico del CNR.
A cura di Davide Falcioni
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Poco più di  13.300 nuovi contagi da Sars-CoV-2 e 47 morti. Sono i numeri del bollettino sulla pandemia diramati ieri dal Ministro della Salute, dati che come ogni lunedì risentono di un netto calo dei tamponi esaminati nel weekend.

Il numero reale delle infezioni è certamente più alto ed è ormai evidente che siamo nel pieno di una nuova ondata, la prima dell’autunno.

Giovanni Sebastiani, primo ricercatore presso l'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "M. Picone" del CNR, spiega a Fanpage.it che tra le cause del nuovo incremento delle infezioni ce ne sono tre in particolare: la riapertura delle scuole, lo stop all'obbligo delle mascherine e soprattutto il calo della protezione conferita dai vaccini. Per questo – è la raccomandazione dello scienziato – è bene che anziani e malati si affrettino a richiedere la quarta dose con i nuovi vaccini bivalenti contro Omicron.

Giovanni Sebastiani
Giovanni Sebastiani

Qual è l’attuale andamento dei contagi in Italia? Siamo all’inizio di una nuova ondata?

Sì. Abbiamo assistito a un primo aumento delle infezioni a metà settembre dovuto alla ripresa delle attività lavorative, e dalla scorsa settimana l'incremento è più marcato a causa della riapertura delle scuole. Questa dinamica si combina con l'inizio dell'autunno e il calo delle temperature, tant'è vero che le province con i livelli più alti e crescita più rapida dei contagi sono concentrate al nord e al centro e quelle con i livelli più bassi e crescita meno rapida al sud e isole. Per finire non va dimenticato che la protezione conferita dai vaccini del tipo somministrato fino ad agosto è diminuita sensibilmente: l'efficacia della protezione dopo 12 mesi si riduce ad appena il 5% circa nei confronti di Omicron.

L'aumento delle infezioni si traduce già in una maggiore pressione sugli ospedali?

Sì. Per quanto riguarda l'occupazione dei reparti ordinari siamo oltre il 10% in Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Val D'Aosta e Provincia Autonoma di Trento. Si sale oltre il 15% in Umbria e a più del 20% nella Provincia Autonoma di Bolzano. In tutte le regioni italiane i ricoveri sono in crescita, escluse sette: Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Umbria e Val D'Aosta, ma nelle ultime due ci sono grandi oscillazioni recenti.

E per quanto riguarda i tassi di crescita dei ricoveri?

Sono bassi, nell'ordine del +0,1% in media ogni giorno, in Campania, Calabria ed Emilia Romagna. Si sale al +0,2 giornaliero in Abruzzo, Provincia Autonoma di Trento, Lazio, Veneto, Toscana, Piemonte e Lombardia; +0,3% in Basilicata e nelle Marche. Invece, in Friuli Venezia Giulia le ospedalizzazioni aumentano dello 0,6% ogni giorno e a Bolzano si registra il dato peggiore d'Italia, con un +1,4% in media al giorno.

Tornano a riempirsi anche le terapie intensive?

Non ancora, ma stimo che la curva dei ricoveri in rianimazione tornerà a risalire entro un paio di giorni. I dati permetteranno una localizzazione precisa. È comunque inevitabile che accada.

È già possibile stimare quando raggiungeremo il picco dei contagi?

Non ancora, è troppo presto per ipotizzarlo. Siamo ancora in una fase di crescita accelerata in tutte le province italiane, salvo Vibo Valentia, Isernia ed Enna che sono in stasi. Insomma, è ancora impossibile prevedere quando ci sarà il plateau delle infezioni.

Da tre giorni non è più obbligatorio indossare le mascherine su autobus, treni o metropolitane…

E gli effetti si vedranno. Dovrebbe essere ormai chiaro che alla riapertura delle scuole coincide un notevole aumento delle infezioni. Nel momento in cui si assiste a una fase di crescita accelerata dei contagi togliere l'obbligo delle mascherine è un modo per negare il problema. Ma mi sembra che l'orientamento sia quello di togliere i dispositivi di protezione persino nelle Rsa e negli ospedali…

Lei farebbe tenere le mascherine in classe agli studenti?

Sì. Con bassa copertura vaccinale e in assenza di soluzioni alternative efficaci gli studenti e gli insegnanti dovrebbero continuare a indossare le mascherine a scuola. È impensabile, nei mesi invernali, fare lezione con le finestre aperte per garantire una corretta areazione degli ambienti.

Perché secondo lei la campagna vaccinale sulla quarta dose ha stentato a decollare?

È stato commesso l'errore di abbassare la guardia. La copertura vaccinale contro Omicron attualmente è troppo bassa e andrebbe organizzata una massiccia campagna di "promozione" del vaccino, come era stato fatto a suo tempo con l'arrivo del generale Figliuolo. Invece i cittadini sono stati lasciati soli e a parte le attuali insufficienti raccomandazioni  si fa affidamento esclusivamente sulle iniziative individuali. È vero, ora il numero dei decessi è contenuto, ma ben presto anche i morti torneranno ad aumentare. Soprattutto le categorie più vulnerabili, come anziani e malati, dovrebbero consultare il proprio medico di base e correre a vaccinarsi o almeno usare la mascherina ffp2 nei locali chiusi.

Insomma, la pandemia non è finita come qualcuno sembra credere.

No, e persiste il rischio che emergano altre varianti più contagiose ma non necessariamente meno aggressive e letali.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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