Covid, Pregliasco: “In autunno in Italia 20milioni di contagi, serviranno nuove restrizioni”
Se qualcuno si era illuso che con l'arrivo della primavera sarebbe finita la pandemia i contagi delle ultime settimane, spinti dall'alta trasmissibilità della variante Omicron, hanno chiarito che così, purtroppo, non è. È vero: i prossimi mesi potrebbero essere caratterizzati da un calo delle infezioni, ma in autunno il Covid tornerà a "mordere" e sarà bene prepararsi a quello che potrebbe accadere. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, intervistato da ‘Un Giorno da Pecora' su Rai Radio1, "magari bisognerà fare qualche restrizione" ed "è possibile che si debba reintrodurre l'obbligo di mascherina in qualche caso". Lo scienziato ha ribadito i suoi calcoli: se è realistica la previsione degli Stati Uniti, che per la stagione autunno-inverno si aspettano oltre 100 milioni di casi Covid per le sottovarianti di Omicron, rapportando il dato alla popolazione italiana si può ipotizzare che "in autunno ci sarà un'ondata di 20 milioni di contagi, un terzo degli italiani. Lo dico perché sarà utile saperlo prima per esser preparati", precisa il docente dell'università Statale di Milano. Quanto alla nuova dose di vaccino contro Sars-CoV-2, "sarà una vaccinazione raccomandata, nelle stesse modalità del vaccino antinfluenzale". E i fragili che hanno già fatto una quarta dose? "In autunno faranno un richiamo, perché dopo 4 mesi stiamo vedendo che si verifica un calo della protezione", ricorda il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano.
Già ieri, intervistato da La Stampa, Pregliasco aveva messo in guardia da una nuova ondata autunnale. Il Covid, ha spiegato, resta "molto contagioso, più di morbillo e varicella, e quindi sui grandi numeri assai pericoloso". Tuttavia è "un po’ migliorato" visto che colpisce "soprattutto le prime vie aeree". Ancora alto il numero delle vittime: "Sono almeno quattro volte quelle provocate dall’influenza, come se ogni giorno cadesse un aereo". Lo scienziato, poi, si è detto favorevole all’abolizione del Green pass perché "non si può vivere in emergenza": "La libertà si paga con una centinaio di morti al giorno, destinati ad aumentare per le sottovarianti".