video suggerito
video suggerito
Covid 19

Covid, perché i NAS hanno chiuso 12 supermercati in tutta Italia e cosa hanno trovato

I NAS hanno condotto analisi in 981 supermercati distribuiti in tutta Italia per accertare la corretta esecuzione delle operazioni di sanificazione degli ambienti e delle attrezzature per limitare il contagio da Covid-19. Tracce di virus sono state riscontrate su carrelli e cestini impiegati dalle utenze, tastiere per il pagamento bancomat e carte di credito, tasti delle bilance e dispositivi “salvatempo”. Dodici esercizi commerciali sono stati chiusi e sono state sequestrate oltre 2 tonnellate di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo.
A cura di Ida Artiaco
267 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Tracce di Coronavirus su Pos, cestini e carrelli: è quanto hanno scoperto i carabinieri dei NAS nel corso di una indagine condotta a livello nazionale presso 981 supermercati, per accertare la corretta esecuzione delle operazioni di sanificazione degli ambienti e delle attrezzature per limitare il contagio da Covid-19. E i risultati sono stati tutt'altro che positivi. Complessivamente sono stati ispezionati circa mille esercizi commerciali individuati tra quelli di maggiore afflusso, rilevando irregolarità in 173 casi, pari al 18%, deferendo all’Autorità giudiziaria 9 responsabili e sanzionandone altri 177 con violazioni amministrative per un ammontare di 202mila euro. Ancora, sono state contestate 226 irregolarità, 39 riconducibili a carenze igieniche per mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature a uso comune, l’omessa indicazione delle informazioni agli utenti sulle norme di comportamento e sul rispetto del numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei locali e della distanza interpersonale durante gli acquisti e alle casse. Sono stati accertati, inoltre, il malfunzionamento o l’assenza dei dispencer per la disinfezione delle mani e il mancato rispetto delle distanze interpersonali.

Dove sono state riscontrate tracce di virus

Sono stati anche eseguiti tamponi per la ricerca del Covid-19 sulle superfici ritenute di maggiore contatto, realizzando 1.060 campioni con il supporto di tecnici prelevatori e dei laboratori delle ASL, ARPA (Agenzie Regionali di Protezione Ambiente), IZS (Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Ministero della Salute) e enti universitari. Gli esiti analitici hanno rilevato la positività alla presenza di materiale genetico del virus in 18 casi riconducibili a carrelli e cestini impiegati dalle utenze, tastiere per il pagamento bancomat e carte di credito, tasti delle bilance e dispositivi "salvatempo" impiegati dai clienti per la lettura automatica dei prodotti acquistati.

Dove si trovano i supermercati coinvolti

I supermercati presso i quali sono state evidenziate positività al Covid-19 appartengono a diverse aziende della grande distribuzione e sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliari, dove il laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale per la Sardegna ha rilevato la positività al virus Sars-COV-2 su un tampone di superficie effettuato sulla tastiera del Pos, di una cassa attiva in un discount di Assemini. Nell’ambito del piano ispettivo, i carabinieri NAS hanno individuato anche gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali che hanno determinato l’esecuzione di provvedimenti di immediata sospensione dell’attività commerciale nei confronti di 12 supermercati, dei quali 3 per violazioni alle misure anti-Covid, e il sequestro di oltre 2 tonnellate di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo, per mancanza di tracciabilità e modalità di conservazione non idonea.

267 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views