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Covid 19

“Covid non esiste più”, è polemica su Zangrillo. Locatelli: “Assoluto sconcerto”

Il coronavirus “clinicamente non esiste più” e “terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità”. A sostenerlo innescando la polemica è Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele. Gli risponde tra gli altri il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: “Assoluto sconcerto e grande sorpresa”.
A cura di Susanna Picone
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"Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal professor Zangrillo con frasi quali il ‘virus clinicamente non esiste più’ e che ‘terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità’. Basta semplicemente guardare al numero di nuovi casi di positività a SARS-CoV-2 che vengono confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo coronavirus”. A rispondere, tra gli altri, alle dichiarazioni del professore Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico. “Aver incrementato di molto i posti di terapia intensiva – ha spiegato Locatelli – è un merito enorme del sistema sanitario nazionale, poiché ha permesso di offrire una risposta clinica a tanti malati che altrimenti non avrebbero potuto essere adeguatamente curati. Inoltre, questi posti rimarranno disponibili per chi in futuro ne avrà bisogno anche per situazioni cliniche diverse da Covid-19”.

Richeldi: "Virus circola, non dare messaggi fuorvianti"

Locatelli non è l’unico ad aver in qualche modo risposto alle dichiarazioni di Zangrillo. Per il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa è "un messaggio sbagliato che rischia di confondere gli italiani". "Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza", ha affermato lo pneumologo Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico. "È indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va però scordato – ha aggiunto – che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese". Per Giuseppe Ippolito, direttore dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma, al momento "non vi è alcuna prova o studio scientifico pubblicato che dimostri che il nuovo coronavirus SarsCov2 sia mutato". "Fortunatamente in Italia – ha detto Ippolito all’Ansa -abbiamo ora meno casi gravi e ciò dimostra che le misure di contenimento adottate hanno dato i loro frutti".

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