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Covid 19

Covid, morto bimbo di 10 anni a Torino: non aveva fatto il vaccino per problemi di salute

Un bambino di dieci anni è morto per Covid nella Terapia intensiva dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Il bambino, che non aveva gravi patologie pregresse, era stato trasferito ieri dall’ospedale di Mondovì (Cuneo) in gravi condizioni.
A cura di Susanna Picone
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Un bambino di dieci anni che aveva contratto il Covid-19 è morto questa mattina nella Terapia intensiva dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Il giovane paziente, secondo quanto comunicato da fonti sanitarie, non era ancora vaccinato contro il virus, forse per problemi di salute. L'ospedale Regina Margherita, però, ha chiarito in una successiva nota che il bimbo non aveva gravi patologie pregresse. Era stato trasferito nella mattinata di ieri dall'ospedale di Mondovì (Cuneo) in gravi condizioni. Era arrivato all'ospedale di Torino con ipotermia, rabdomiolisi, dolori muscolari importanti agli arti inferiori e sospetta miocardite innescati dal virus, e fin da subito è iniziato il trattamento specifico contro il Covid, fino alla dialisi. Purtroppo i tentativi dei sanitari del Regina Margherita di salvargli la vita si sono rivelati inutili. Dopo una notte di sforzi, il bambino è morto questa mattina, martedì 25 gennaio, alle 5.55 presso la Terapia intensiva dell'ospedale del capoluogo piemontese.

“Il paziente – secondo quanto comunicato da fonti sanitarie – non era vaccinato per recenti precauzioni di salute in una famiglia di vaccinati”. In una nota si legge che la Direzione Aziendale della Città della Salute, di cui l'ospedale Regina Margherita fa parte, "si stringe alla famiglia in questo momento di profondo dolore”. La giovane vittima del Covid era di Nucetto, comune nella provincia di Cuneo, ora sotto shock per la tragica notizia. “Siamo una piccola comunità, è un dramma che ci tocca tutti”, le parole riportate da La Stampa del primo cittadino Enzo Dho, che come tutti i cittadini non ha voglia di aggiungere altro.

Il bambino "aveva avuto pregresse crisi epilettiche", ha spiegato la direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del bambino dell'ospedale, Franca Fagioli, sottolineando che "non è descritto" se l'epilessia possa essere considerata un'aggravante nell'infezione da Covid. "Da 3-4 giorni stava male a casa ed è stato portato all'ospedale di Mondovì. Riscontrata la gravità delle sue condizioni, nella tarda mattinata di ieri, è stato trasferito al Regina – ha detto -. Al momento non sappiamo se sia stato contagiato dalla variante Delta od Omicron. È stato trattato anche con il cortisone, ma non con gli anticorpi monoclonali, perché non hanno indicazione per trattamenti così tardivi". Al momento ci sono 13 ricoverati in pediatria universitaria e uno in terapia intensiva.

"È una notizia che non avremmo mai voluto apprendere, una tragedia per la famiglia a cui ci stringiamo forte, ma anche per la nostra regione che sta mettendo in campo ogni forza per proteggere da questo maledetto virus ogni cittadino, a cominciare dai più piccoli", così in una nota il presidente della Regione Piemonte Cirio. "Sappiamo dall'ospedale Regina Margherita che i genitori sono entrambi vaccinati, ma che non avevano ancora potuto richiedere la vaccinazione del bambino per ragioni legate al suo stato di salute – aggiunge Cirio – una  circostanza drammatica e profondamente dolorosa, che speriamo con tutto il cuore possa far riflettere chi invece non ha impedimenti per vaccinare subito i propri figli. Pur nelle preoccupazioni comprensibili di ogni genitore, è fondamentale capire l'importanza di vaccinare i nostri bambini".

L'autopsia

Sul corpo del bimbo morto per Covid-19 all'ospedale Regina Margherita di Torino sarà effettuata l'autopsia. La direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita ha fatto sapere all'ANSA che il piccolo di 10 anni non aveva patologie pregresse. Il bambino non aveva ancora fatto il vaccino anche se tutti i suoi familiari erano immunizzati. "A seguito di febbre, nausea, vomito e dolori muscolari è stato ricoverato a Mondovì e poi a Torino dove sono state messe in atto le terapie per contrastare la rabdomiolisi, la necrosi massiva del tessuto muscolare che è tra i danni che può provocare il virus. Purtroppo non c'è stato nulla da fare".

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