Covid, Lopalco spiega perché “endemico” non è sinonimo di buono: “È necessario vaccinarsi”
L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha spiegato, con un post sulla sua pagina Facebook, il concetto di endemia nel momento in cui, ormai da qualche tempo, in molti sostengono che SARS-CoV-2 sta progressivamente assumendo un comportamento da circolazione endemica. A sostenere questa tesi è lo stesso Lopalco che però col suo post ha voluto precisare che è sbagliato percepire il termine “endemico” come sinonimo di “normale” o anche “buono” (un discorso simile a quello fatto dal professor Galli a Fanpage.it). Questo perché il termine endemico non ha nulla a che vedere con la gravità di una patologia.
“Endemica è la meningite batterica, la sifilide, la malaria, ecc. ecc. Persino la rabbia, la più temibile fra le malattie virali, è endemica in alcune parti del mondo”, spiega Lopalco precisando che il termine “endemia” si riferisce esclusivamente alla frequenza con cui una patologia si presenta in una popolazione. “Una malattia si definisce endemica quando la circolazione stabile di un microrganismo in una popolazione determina una frequenza di casi più o meno costante nel tempo. La circolazione endemica può condurre a una frequenza di malattia alta (alta endemia come la malaria in alcuni paesi africani) o anche bassa (la meningite batterica alle nostre latitudini). Una malattia endemica può poi presentare recrudescenze epidemiche tipicamente stagionali legati a diversi fattori, come affollamento nei luoghi chiusi e aumento dei contatti sociali”, si legge nel post.
Quindi Lopalco spiega che dire che SARS-CoV-2 ha iniziato a circolare in maniera endemica significa proprio questo. L’indice Rt si stabilizza intorno al valore di 1 e quindi la frequenza resta stabile, finché non si verificano fattori che ne scatenino una recrudescenza epidemica che, molto probabilmente, sarà stagionale come per gli altri virus respiratori. Da qui l’epidemiologo spiega che chi non si è vaccinato contro il Covid non può certo stare tranquillo, neppure in questo contesto.
“La variante Omicron resta cattiva come quella originale che nel 2020 ha prodotto la prima terribile ondata pandemica a Wuhan e nel NordEst del Paese. Può causare polmonite severa e anche la malattia sistemica multi-organo che ormai tutti hanno imparato a conoscere. E continua a mandare al creatore i soggetti predisposti che non siano vaccinati. Resta dunque più che mai valido l'invito a vaccinarsi, soprattutto per giovani e bambini che sono quelli con le più basse coperture e che rappresentano dunque il maggiore serbatoio di circolazione virale”. Il virus secondo Lopalco continuerà a mutare e così facendo riuscirà a perpetrare la sua esistenza nella comunità umana che nel frattempo – fra vaccinazione e richiami naturali – avrà raggiunto un buon livello di immunità di comunità che impedirà il verificarsi di ondate epidemiche non gestibili. Questa la differenza fra circolazione pandemica e circolazione endemica con puntate stagionali: “La pandemia è un evento eccezionale che richiede misure eccezionali per essere gestita, la fase endemico/epidemica deve essere affrontata con mezzi ordinari”. Il virus non è morto, neanche clinicamente, dice Lopalco, e potrebbe comunque emergere una variante virale completamente nuova tale da innescare nuove ondate pandemiche.