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Covid 19

Covid, l’OMS: “Nell’ultimo mese crollano contagi e decessi in tutto il mondo”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità: dal 16 gennaio al 12 febbraio a livello globale sono stati registrati oltre 6,7 milioni di nuove infezioni e oltre 64mila morti, pari a -92% e -47% rispettivamente rispetto alle 4 settimane precedenti.
A cura di Davide Falcioni
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Che il quadro epidemiologico Covid mondiale sia in netto miglioramento lo certifica anche l'ultimo aggiornamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui dal 16 gennaio al 12 febbraio contagi e decessi nel mondo sono dimezzati rispetto ai 28 giorni precedenti.

A livello globale sono stati registrati oltre 6,7 milioni di nuove infezioni e oltre 64mila morti, pari a -92% e -47% rispettivamente rispetto alle 4 settimane precedenti. Al 12 febbraio scorso, dall'inizio della pandemia sono oltre 755 milioni i casi confermati e oltre 6,8 milioni i morti.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ribadisce che "le tendenze attuali sono sottostime del numero reale di infezioni e reinfezioni" da Sars-CoV-2, "come mostrano le indagini sulla prevalenza. Questo è in parte dovuto alla riduzione dei test e ai ritardi nella segnalazione in molti Paesi. I dati presentati possono essere incompleti e pertanto dovrebbero essere interpretati con cautela", avverte l'agenzia ONU che, nel monitorare le variazioni delle tendenze epidemiologiche, effettua ormai i confronti su intervalli di 28 giorni perché "questo aiuta a tenere conto dei ritardi di segnalazione, ad appianare le fluttuazioni settimanali nel numero di contagi e a fornire un quadro più chiaro rispetto a dove la pandemia sta accelerando o decelerando".

A livello regionale, nelle ultime quattro settimane i nuovi casi sono diminuiti o rimasti stabili in tutte le regioni Oms (-96% Pacifico occidentale, -59% Sudest asiatico, -52% Europa, -46% Americhe, -23% Africa e -2% Mediterraneo orientale), mentre le nuove morti sono scese o rimaste stabili in quattro regioni (-60% Sudest asiatico, -58% Pacifico occidentale, -50% Europa e -1% Americhe), mentre sono cresciute nelle altre due (+22% Africa e +33% Mediterraneo orientale). Per l'Italia, sempre negli ultimi 28 giorni l'Oms riporta un calo del 69% per i contagi e del 50% per i decessi.

In Giappone il più alto numero di contagi a livello globale

A livello nazionale, il numero più alto di nuovi contagi in valori assoluti negli ultimi 28 giorni è stato segnalato da Giappone (1.627.259 nuovi casi; -61%), Cina (1.272.035 nuovi casi; -98%), Stati Uniti d'America (1.165.050 nuovi casi; 36%), Repubblica di Corea (543.308 nuovi casi; -66%) e Brasile (332.404 nuovi casi; -54%). Per quanto concerne i morti i dati peggiori sono stati segnalati dalla Cina (20.979 nuovi decessi; -68%), da Stati Uniti d'America (14.326 nuovi decessi; +12%), Giappone (8.294 nuovi decessi; -7%), Brasile (2.426 nuovi decessi; -29%) e Regno Unito (2.269 nuovi decessi; -47%).

Europa: in Germania, Russia e Italia il maggior numero di infezioni

La Regione Europea ha riportato oltre 1,2 milioni di nuovi casi, con una diminuzione del 52% rispetto al precedente periodo di 28 giorni. Il numero più alto di nuovi casi in valori assoluti si è registrato in Germania (296.686 nuovi casi; 356,7 nuovi casi ogni 100.000; -51%), Federazione Russa (216.104 nuovi casi; 148,1 nuovi casi ogni 100.000; +54%) e Italia (138.179 nuovi casi; 231,7 nuovi casi ogni 100.000 abitanti; -69%). Il numero più alto di nuovi morti in valori assoluti è stato segnalato dal Regno Unito (2.269 nuovi decessi; 3,3 nuovi decessi ogni 100.000; -47%), Italia (1.393 nuovi deceduti; 2,3 nuovi decessi ogni 100.000; -50%), e Federazione Russa (1.153 nuovi decessi; <1 nuovo decesso ogni 100.000; -18%).

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