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Covid 19

Covid, dall’inizio della pandemia ci sono stati quasi 250mila contagi sul posto di lavoro

Dall’ultimo monitoraggio sui contagi dell’Inail emerge che nel primo trimestre del 2022 si sono registrati livelli di incidenza simili a quelli dei periodi più acuti della pandemia.
A cura di Giacomo Andreoli
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Oltre 245mila. Tanti sono stati i contagi sul posto di lavoro dall'inizio della pandemia. A certificarlo è l'Inail, che ha pubblicato i dati sul virus nelle aziende e nelle società pubbliche aggiornati allo scorso 31 marzo. Va detto, poi, che si tratta solo dei numeri ufficiali, rilevati dai tamponi e probabilmente superati di gran lunga nella realtà, tra casi difficili da tracciare e tante positività asintomatiche.

Le denunce di positività al Covid sono un quinto di quelle totali di infortunio arrivate da gennaio 2020 e all'1,7% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall'Istituto superiore di sanità sempre entro il 31 marzo. Rispetto alle 229.037 denunce rilevate dal monitoraggio mensile precedente dell'Inail, i casi in più sono 16.355 (+7,1%), di cui 9.941 riferiti a marzo, 3.056 a febbraio e 2.482 a gennaio 2022, mentre gli altri 876 casi sono per l'89,5% riferiti al 2021 e il restante 10,5% al 2020. Nel primo trimestre 2022, in particolare tra febbraio e marzo, si sono registrati livelli di incidenza simili a quelli osservati nei periodi più acuti della pandemia.

Dall'analisi territoriale emerge quindi una distribuzione delle denunce del 41,6% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 24,5%), del 22,9% nel Nord-Est (Veneto 10,5%), del 16,4% al Centro (Lazio 7,5%), del 13,5% al Sud (Campania 6,3%) e del 5,6% nelle Isole (Sicilia 4,0%). Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono quelle di: Milano (9,9%), Torino (6,7%), Roma (6,0%), Napoli (4,1%), Genova (2,9%), Brescia (2,8%), Verona (2,4%), Varese (2,2%), Bologna e Firenze (entrambe con il 2,1%) e Treviso e Venezia (2,0% ciascuna).

La maggioranza delle infezioni riguarda le donne. La quota delle lavoratrici contagiate sul totale dei casi denunciati, infatti, è pari al 68,3%. La componente femminile supera quella maschile in tutte le Regioni, con le sole eccezioni della Sicilia e della Campania, dove l'incidenza delle donne sul totale dei contagi segnalati all'Inail è, rispettivamente, del 47,7% e del 46,8%.

L'analisi per professione degli infortunati conferma poi che la categoria dei sanitari continua ad essere quella più coinvolta dai contagi, con il 37,5% delle denunce (in tre casi su quattro donne), l'82,5% delle quali relative a infermieri. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 16,9% (l'80,9% sono donne), i medici con il 9,0% (la metà sono donne, oltre un terzo medici internisti e generici), gli operatori socio-assistenziali con il 6,0% (l'85,2% donne), gli impiegati amministrativi con il 5,3% (i due terzi sono donne) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (l'80% ausiliari, ma anche portantini, barellieri) con il 4,5% (72,9% donne). Rispetto al 2020 e in termini assoluti il comparto sanitario e dell'assistenza sociale ha mostrato un numero di contagi in costante discesa nel primo semestre del 2021. I contagi professionali di insegnanti/professori e ricercatori di scuole di ogni ordine e grado e di università statali e private, sono invece poco più di cinquemila.

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