Covid, calano i nuovi casi e i ricoveri, ma per l’Iss “è meglio continuare a usare la mascherina”
Meno casi, meno ricoveri, praticamente in tutta Italia, ma una raccomandazione che rimane e cioè quello dell'uso della mascherina. È quanto emerge dall'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute. Dall'analisi dei dati relativi al periodo 25 aprile – 1 maggio 2022 si evidenzia una diminuzione dell’incidenza, pari a 578 per 100mila abitanti, rispetto alla settimana precedente (691 per 100mila abitanti).
La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100mila abitanti è quella 30-39 anni, con un’incidenza pari a 641 per 100mila abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa, ma sempre molto elevata, si rileva invece nella fascia di età 20-29, con un’incidenza di 528 casi per 100mila abitanti. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 0,96, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica.
Diminuisce anche il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, che si situa al 3,9%. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 409 a 366, con un decremento relativo del 10,5%.
Nessuna Regione ad alto rischio, tre a rischio moderato
Anche il tasso di ricoveri a livello nazionale è in lieve diminuzione: era al 15% (9.695 su 64.658), rispetto al 16% (10.328/64.707) precedente. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 10.328 a 9.695, con un decremento relativo di circa il 6,1%.
Nessuna Regione è classificata a rischio alto. Tre Regioni sono classificate a rischio moderato, le restanti a rischio basso. Nove Regioni riportano almeno una singola allerta di resilienza, mentre una sola Regione riporta molteplici allerte di resilienza. La percentuale dei casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (al 12%). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane sostanzialmente stabile (42% contro 40%), come la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (46% contro 47%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi.
Con questi dati l'Iss raccomanda "di continuare a rispettare rigorosamente le misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e particolare attenzione alle situazioni di assembramento".
Si diffonde la sottovariante di Omicron BA.2
"I casi sono in lenta, ma costante diminuzione, nonostante un andamento un po' altalenante". Lo spiega Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, nel video a commento dei dati settimanali del monitoraggio Covid. "C'è una diminuzione quasi in tutte le Regioni – dice – solo alcune in lieve controtendenza, ma speriamo di vedere presto tutte le Regioni in calo. Anche a livello europeo l'incidenza è in lento calo, ci sono alcune differenze tra i diversi Paesi ma questo dipende anche dalle diverse metodologie di testing".
Tra le sottovarianti di Omicron, aggiunge la direttrice, guadagna terreno BA.2, che è "evidentemente nettamente prevalente", ma "in qualche regione cominciano ad osservare la variante BA.4". "Sulla piattaforma IcoGen– conclude Palamara- osserviamo anche 38 possibili ricombinanti Omicron-Omicron che sono Xe, Xj, Xl: noi le monitoriamo costantemente, ma fortunatamente non si associa ad una diversità nella quota di trasmissione e di severità della malattia".