Covid, Brusaferro (Iss): “Casi in aumento, la nuova variante Omicron BA.2 è più contagiosa”
"In questa settimana c'è stata un'inversione nell'andamento della curva dei contagi. Sta crescendo la diffusione della sotto variante Omicron BA.2, che si trasmette di più". Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, commenta così i dati del monitoraggio settimanale sulla pandemia in Italia, realizzato assieme al ministero della Salute. E quello che si evidenzia, come sottolineato anche dal presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, ai microfoni di Fanpage.it, è un lieve peggioramento della situazione.
"La curva– spiega Brusaferro- era in decrescita, ora invece vediamo che ricomincia a salire, in tutte le Regioni. Al livello nazionale l'incidenza aumenta a 510 casi rispetto ai 433 della scorsa settimana". Il numero uno dell'Iss sottolinea poi che anche i valori dell'Rt, seppure sotto quelli della soglia epidemica, stanno ricominciando a crescere: per i pazienti con sintomi è a 0,86, per le ospedalizzazione a 0,82. Quindi sottolinea che la crescita dei casi riguarda tutta Europa.
A causare questa nuova risalita è la variante Omicron BA.2, "maggiormente trasmissibile rispetto alla Omicron BA.1". Quanto alla distribuzione dei contagi, invece, la circolazione del virus resta più intensa nelle fasce d'età più giovani. In tutto ciò, però, "continua a decrescere l'occupazione dei posti in terapia intensiva". Tuttavia "c'è sempre un intervallo di tempo tra quando si muove la circolazione del virus in termini di incidenza e gli effetti in termini di necessità di ricorrere alle terapie intensive o all'assistenza ospedaliera".
In questo quadro, quindi, Brusaferro avverte che rimane "la necessità di rispettare le misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, così come la necessità di completare la copertura vaccinale in tutte le fasce di età". La vaccinazione, secondo il numero uno dell'Istituto superiore di sanità, è ancora, insieme ai comportamenti anti-contagio, "lo strumento più efficace per contenere la circolazione del virus e gli effetti più gravi della malattia".
I nuovi vaccini, però, continuano ad essere pochi, così come la quantità di bambini tra i 5 e gli 11 anni con almeno una dose. Allo stesso modo rimane granitica la quota di persone che per un motivo o per un altro continuano a rifiutare il vaccino. "Sono qualche milione– conclude Brusaferro- e questo rappresenta ancora un fattore di rischio importante". Per loro ancora nessuna traccia delle multe automatiche da 100 euro.