Covid, a Bari 15 bimbi ricoverati in ospedale: “Varianti Omicron più aggressive con i piccoli”
A Bari, nell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII, ci sono almeno 15 bimbi positivi al Covid-19. Nessuno è in condizioni gravi, eppure il ricovero si è reso necessario. È un segno di quanto le due nuove varianti Omicron, quattro e cinque, si stiano dimostrando "aggressive" anche nei confronti dei più piccoli. Peraltro al nosocomio pugliese si è raggiunto lo stesso livello di ricoveri registrati in inverno in piena pandemia.
Per le cure, il professor Nicola Laforgia, ordinario di Pediatria all'Università di Bari, consiglia ai genitori di rivolgersi sempre al pediatra e di evitare il fai da te: "Non bisogna andare nel panico quando si scopre che il bambino è positivo, anche perché ora è molto facile che accada: mentre prima in famiglia capitava che si contagiasse anche un solo componente, con queste varianti invece può essere colpita tutta la famiglia. Quando il bambino è positivo e ha la febbre, fare automedicazioni non ha senso: va sentito il pediatra e il caso va valutato senza allarmarsi. So che in questi due anni e mezzo abbiamo accumulato molta ansia per quello che è successo e che non è facile rassicurare soltanto a parole, ma il contatto con il pediatra è fondamentale".
Un allarme peraltro già lanciato negli scorsi giorni dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) che ha evidenziato come tra i pazienti pediatrici, i ricoveri per Covid, pur rimanendo limitati, risultano più che raddoppiati. Nella maggior parte dei casi si tratta di bambini molto piccoli, in particolare neonati tra 0 e 6 mesi che, nell’arco di una settimana, sono quasi triplicati, passando da 5 a 14 pazienti. Inoltre, per la prima volta da 5 settimane a questa parte, si è registrato un solo ricovero in terapia intensiva per Covid, ovvero un bambino nella fascia d’età 5-11 anni senza comorbidità. “Sono segnalati inoltre due ricoveri con Covid in intensiva, uno sotto i sei mesi di età e l’altro della classe 12-18 non vaccinato”, ha spiegato ancora Fiaso nella nota.