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Covid-19, l’agenzia europea del farmaco autorizzerà il vaccino Pfizer il 29 dicembre

Il capo dell’Agenzia europea del farmaco ha annunciato che l’Ue darà la sua autorizzazione al primo vaccino anticovid il 29 dicembre: si tratta di quello prodotto da Pfizer. Mentre per il vaccino di Moderna si dovrà aspettare probabilmente il 12 gennaio. Emer Cooke ha rassicurato chi è diffidente nei confronti della tempistica: “Il punto centrale dell’autorizzazione non è la velocità, ma il numero di persone coinvolte nella sperimentazione”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Stavolta ci siamo, il vaccino è veramente in arrivo. L'annuncio è di una fonte è più che attendibile: il capo dell'Agenzia europea del farmaco, Emer Cooke. L'Ue darà l'autorizzazione al vaccino della Pfizer contro il Covid probabilmente il 29 dicembre, mentre il 12 gennaio si esprimerà su quello di Moderna. In video collegamento da Amsterdam con Lena, il network di quotidiani internazionali, Cooke spiega: "Non voglio pregiudicare il lavoro dei nostri esperti sui vaccini di Pfizer e Moderna, ma posso anticipare che la visione preliminare dei dati che abbiamo ricevuto il primo dicembre è positiva per quanto riguarda efficacia e sicurezza". Bisogna ancora controllare "la qualità della catena di produzione e la capacità delle aziende di preparare il rimedio su larga scala, su questi aspetti i nostri esperti hanno domandato informazioni addizionali, così come abbiamo chiesto ulteriori dettagli sulla sicurezza". Lo scambio di informazioni "è costante", svolto "su base giornaliera".

"Probabilmente ci esprimeremo il 29 dicembre per Pfizer e il 12 gennaio per Moderna", è la previsione di Cooke, che ha sostituito da pochissimo Guido Rasi a capo dell'Ema. Sulle polemiche per la decisione del Regno Unito di autorizzare prima il vaccino, la donna risponde: "Noi abbiamo optato per l'autorizzazione condizionata perché si tratta di un processo che coinvolge i nostri esperti, il comitato farmacologico e quello di valutazione del rischio in modo da dare serie assicurazioni su sicurezza ed efficacia a beneficio di tutta la popolazione europea". In Europa non c'è nessuna pressione per arrivare prima all'autorizzazione, alla quale lavorano "un numero di persone impressionante, ci sono i nostri esperti e il network con quelli di tutti gli stati membri".

"Con l'autorizzazione predisporremo misure stringenti di monitoraggio su tutta la popolazione, inclusi gli anziani – ha spiegato Cooke – I produttori dovranno farci rapporto su qualsiasi evento negativo e ogni mese dovranno inviarci i dati sull'andamento delle vaccinazioni, così potremo capire se eventuali casi sono legati alla vaccinazione, a particolari fasce della popolazione o a problemi individuali preesistenti". In sostanza non finisce qui, ma iniziata la vaccinazione si continuerà a studiare il virus e i suoi effetti. Ma, secondo il capo dell'Agenzia Ue, "quanto sappiamo oggi è già moltissimo, ovvero che i dati su sicurezza ed efficacia appaiono molto buoni, strada facendo emetteremo le raccomandazioni necessarie". A chi è preoccupato per i tempi, che alcuni ritengono troppo rapidi nell'approvazione, Cooke risponde: "Il punto centrale dell'autorizzazione non è la velocità, ma il numero di persone coinvolte nella sperimentazione e parliamo di oltre 30mila individui per ciascun vaccino: sono dati estremamente significativi". La donna conclude con una rassicurazione: "Non abbiamo in mente altro se non la sicurezza collettiva".

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