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Costringe la figlia di 7 anni a prostituirsi con sconosciuti, condannato a 9 anni

La bambina era costretta dal padre ad avere rapporti con uomini mascherati, sotto minaccia di un martello: l’uomo, della provincia di Ancona, ora è stato condannato.
A cura di B. C.
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Costringeva, sotto minaccia di un martello, la figlia di appena 7 anni ad avere rapporti sessuali con sconosciuti, la maggior parte di loro si presentava a volto coperto, in un casolare appartato nelle campagne del senigalliese. Per questo motivo un 43enne di Ancona è stato condannato a 9 anni di reclusione. I giudici hanno invece assolto la madre, 39 anni, che era finita a processo in concorso con il marito perché accusata di non aver agito per fermare le violenze, di cui era a conoscenza. La donna “non era capace di intendere e di volere”, constatato che era in cura per una grave depressione all’epoca dei fatti che vedevano come vittima la figlia, ora 18 enne.

“La famiglia era seguita dai servizi sociali – dicono i legali dell’uomo– e mai nessuno si era accorto nulla. Possibile?”. Secondo gli avvocati, in realtà, le violenze non sarebbero mai avvenute. Il caso sarebbe esploso nel 2007, quando la giovane aveva circa 9 anni. La bimba era stata affidata insieme alla sorellina piccola a un’altra famiglia: il Tribunale dei Minorenni aveva infatti sospeso la capacità genitoriale dei genitori biologici per una situazione di disagio legata anche a problemi economici. Un giorno, coi genitori affidatari la piccola stava percorrendo alcune strade di campagna attorno a Senigallia, alla ricerca di un agriturismo per festeggiare la sua cresima, quando avrebbe riconosciuto il casolare in cui il padre l’avrebbe fatta prostituire. Aveva quindi raccontato tutto ai nuovi genitori, che avevano immediatamente sporto denuncia e fatto partire l’inchiesta.

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