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“Costretti a fare lavori edili e massaggi per un maresciallo”: la denuncia di tre militari poi trasferiti

Un maresciallo dell’esercito è indagato per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture: tre militari lo avrebbero denunciato perché il superiore avrebbe ordinato loro di svolgere lavori edili. E in un caso un giovane militare sarebbe stato costretto a fargli massaggi.
A cura di Giorgia Venturini
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Un maresciallo dell’esercito, in servizio al Centro addestramento "Tempesti" a Corvara, si deve difendere dall'accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture. Le indagini nei suoi confronti arrivano dopo che tre suoi colleghi hanno presentato denuncia, di cui hanno testimoniato: i militari allo stesso tempo però sono stati trasferiti in una caserma lontana dalla loro, a San Candido, e sono stati – come spiega il loro legale – declassati di mansione, ovvero da compiti amministrativi alla pulizia della sede di lavoro.

Come riporta Il Corriere del Trentino, l’avvocato dei militari Mariapaola Marro ha spiegato: "Le aggregazioni devono essere svolte rispettando certe regole. In questo caso, ci troviamo di fronte ad un demansionamento dei due militari, ora in servizio a San Candido". I due militari che hanno testimoniato sono stati trasferiti: un ordine che lo considerano "un atto ritorsivo".

Sul maresciallo invece indaga la Procura di Bolzano. Secondo le denunce dei tre militari il sottufficiale avrebbe commesso della irregolarità dal 2022. Nel dettaglio il militare, ora in servizio a Brunico, avrebbe costretto i militari a svolgere mansioni estranee alla loro funzione di graduati. Si tratterebbero di lavori edilizi in caserma che in realtà sarebbero spettati a un'impresa edile. Tanto che l’amministrazione statale aveva già stanziato 24.296 euro. Dalle denunce poi si legge che invece l'indagato avrebbe aperto una sala massaggi e una sauna "a disposizione esclusiva del maresciallo". Qui un giovane militare sarebbe stato costretto a fargli i massaggi. Gli inquirenti di Bolzano hanno chiesto anche una proroga dei termini fino a maggio per svolgere ulteriori accertamenti. Sul caso potrebbe intervenire anche la Procura militare di Verona per eventuali reati di sua esclusiva competenza.

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