Costa Concordia: si lavora tutta la notte. “Relitto in piedi entro l’alba” (DIRETTA)
Ore 21.30 – Allarme meteo. Le cattive condizioni meteorologiche potrebbero allungare i tempi previsti. Un avviso meteo della Protezione civile mette in allarme i tecnici impegnati nella rotazione della Costa Concordia davanti all'Isola del Giglio. Per lunedì sera infatti sono previsti venti forti con raffiche di burrasca sul Tirreno e in particolare sui settori costieri con mareggiate lungo le coste esposte. "Un metro e mezzo d'onda e venti nodi sono accettabili, perciò non ci aspettiamo particolari problemi dal deterioramento delle condizioni meteo, che stiamo comunque tenendo sotto continuo monitoraggio" ha assicurato però uno dei responsabili di Costa Crociere, e anche il responsabile del progetto della Micoperi ha spiegato che "le condizioni meteo e il buio non ci preoccupano".
Ore 20.30 – Andrea Orlando: "Stop polemiche sui tempi, è come operazione a cuore aperto", "Non metterei l'attenzione sull'ora in più o l'ora in meno: questa è come un'operazione a cuore aperto, se serve mezzora in più è mezzora spesa bene", con queste parole il Ministro dell'ambiente ha voluto dare il suo appoggio ai tecnici impegnati nel recupero del relitto della Costa Concordia. Giunto sull'Isola per seguire le operazioni di rotazione della nave come aveva annunciato Gabrielli, Orlando ha commentato: "Mi devo compiacere per come si è fatto fronte agli sviluppi delle operazioni, non si può parlare di imprevisti: le situazioni che si sono create sono state risolte velocemente. Siamo concentrati sulle fasi dell'operazione il problema fondamentale è arrivare in fondo e sperare che l'operazione vada a buon fine".
Ore 20.00 – Sul posto atteso il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando "con la correttezza che lo contraddistingue ha telefonato e ci siamo confrontati sulla situazione. Io ho detto che lo aspettiamo con molto piacere. Arriverà più tardi ma non conosco il timing", con queste parole il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha confermato che il ministro arriverà sull'Isola del Giglio nelle prossime ore. Gabrielli ha confermato che le operazioni dureranno tutta la notte per terminare all'alba o anche oltre ma ha assicurato che "domani mattina, salvo situazioni assolutamente impreviste cercheremo comunque di garantire l'uscita del traghetto delle sei per non creare troppi disagi ai pendolari con la terraferma residenti al Giglio"
Ore 19.00 – "Lavoreremo tutta la notte" conferma Franco Gabrielli, capo del dipartimento della protezione civile, in conferenza stampa all'Isola del Giglio. Il relitto presumibilmente sarà "in piedi" entro l'alba se tutti i tempi saranno rispettati. "Abbiamo raggiunto i 12 gradi, quasi 13": dice Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della ‘Concordia' per Costa Crociere. "Il prossimo punto è il raggiungimento del grado 24- aggiunge Porcellacchia- che ci permetterà di non usare più le funi ma la zavorra". La scala complessiva della rotazione prevede 65 gradi.
Ore 18.53 – Interrotte operazioni. C'è stato uno stop nelle operazioni di rotazione della Costa Concordia che ha causato un ritardo. Motivo:sono dovuti salire degli uomini sul relitto poiché durante il tiraggio un cavo stava andando ad interferire con il comando delle valvole dei cassoni. È stata effettuata uns manutenzione per evitare danni.
Ore 18.20 – Il report tecnico recita così: "La fiancata del relitto si è staccata completamente dalle rocce, applicando un carico massimo di 6.000 tonnellate (in linea con le previsioni), grazie alla forza indotta dal tiro dei cavi, messi in tensione dai martinetti idraulici. Il relitto è ruotato di 10 gradi e dovrà ancora ruotare di almeno altrettanti per raggiungere il punto, individuato a circa 20 gradi rispetto alla posizione iniziale, in cui le valvole degli 11 cassoni sul lato sinistro raggiungeranno il livello del mare.Nel frattempo continuano le verifiche sul sistema, come ad esempio le condizioni degli martinetti, dei cavi".
Ore 17.45 – “Attrezzati per lavorare 24 ore su 24”: a dirlo è Girotto che ha spiegato di poter lavorare anche con un peggioramento delle condizioni meteorologiche. “Nonostante la complessità questa operazione non è fortemente influenzata dal meteo, anche un vento da 20 nodi è accettabile. Non ci aspettiamo particolari problemi se il peggioramento non sarà drammatico, e non dovrebbe esserlo. Non ci aspettiamo un impatto del buio né del meteo”. Il responsabile emergenze della protezione civile Fabrizio Curcio, ha spiegato che le previsioni parlano di un peggioramento dei venti “ma si tratta di venti dei quadranti occidentali e questo potrebbe, addirittura, essere a favore del posizionamento”.
Ore 17.35 – “Oggi riscattiamo immagine di una Italia cialtrona”: a esprimersi in questi termini è ancora il capitano Gregorio De Falco che sta commentando l’operazione “titanica” in corso al Giglio. “Questa dimostrazione di capacità tecnica e organizzativa che stiamo offrendo alla pubblica opinione mondiale riscatta l’immagine di un’Italia approssimativa e cialtrona e mi inorgoglisce profondamente”. De Falco ha spiegato che, come 20 mesi fa, a Livorno sono stati istituiti i Focal points e che, come succede nelle grandi esercitazioni, è previsto che “eventuali emergenze marittime che dovessero accadere durante e a causa delle operazioni, siano affrontate direttamente da lì”.Quella di oggi, prosegue l'ufficiale “è ancora una volta un’operazione titanica, così come immani erano stati il 13 gennaio 2012 il naufragio e le operazioni di soccorso che per tutta la notte avevo condotto dalla sala operativa di Livorno, impiegando navi, decine di motovedette ed otto elicotteri. In quella tragica circostanza, le strutture operative e decisionali dello Stato avevano dato buona prova di capacità ed efficienza, mentre purtroppo non si ebbe una risposta adeguata da alcuni altri soggetti coinvolti”. In merito alle operazioni odierne De Falco non sembra apparire preoccupato: “Non mi sembra di intravedere nelle operazioni di rotazione del relitto particolari motivi di preoccupazione, al di là di eventuali elementi di valutazione non conosciuti o non controllabili, quali potrebbero essere le condizioni della murata sommersa della nave e l’evoluzione della situazione meteorologica. Se anche quella sera vi fosse stata consapevolezza delle priorità ed una vera unità di intenti, sono certo – ha concluso il capitano – che non avremmo dovuto piangere alcuna vittima”.
Ore 17.20 – Il racconto dei superstiti nel giorno della rotazione della nave. Tra quanti oggi stanno osservando i lavori all’Isola del Giglio ci sono certamente anche coloro che quella notte di gennaio hanno vissuto l’incubo della Costa Concordia. Uno di loro è Umberto Trotti, un superstite che dalla tv sta guardando le operazioni di rotazione della nave. “Mia moglie si è arrabbiata con me e mi ha detto basta con questa nave, ma io preferisco guardare”. “Vedere quella striscia di ruggine sulla nave che si alza – così all'Ansa – è bruttissimo, fa veramente male e fa ricordare i momenti del naufragio”. Trotti era in viaggio di nozze sulla Costa Concordia, aveva con sé anche due figli piccoli, quando la nave finì contro gli scogli dell’isola toscana. Dice di continuare a pensare ancora oggi ai vestiti del matrimonio tuttora nel relitto e ai tanti oggetti dal valore affettivo lasciati lì: “Non vedo l'ora che la nave venga raddrizzata – ha continuato Trotti -, non solo per le cose personali ma anche per conoscere finalmente tutta la verità sul naufragio. Finora, secondo me, abbiamo saputo solo piccole verità su come sono andate le cose, ci sono alcune non dette. Per questo, anche se è solo una mia considerazione personale, non so se la nave uscirà mai da quelle acque”.
Ore 17 – Anche il comandante Gregorio De Falco ha commentato quanto sta avvenendo oggi all’Isola del Giglio. “Mi piace vedere che le energie degli attori in gioco pubblico e privati, quando si integrano, danno i risultati sperati”: così De Falco, che la notte del 13 gennaio 2012 coordinava i soccorsi dalla capitaneria di porto di Livorno. Anche oggi il comandante è alla centrale operativa della Capitaneria di Porto di Livorno e sta seguendo le fasi di rotazione del relitto della nave. “Se anche all'epoca – ha concluso De Falco – non fossero venuti a mancare i dovuti apporti degli altri attori coinvolti saremmo sicuramente riusciti a salvare tutti…”.
Ore 16.50 – “Forse saranno necessarie 18 ore” – Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della Concordia per la Costa Crociere, ha parlato dei tempi delle operazioni di rotazione. “Pensavamo che ci volessero 12 ore, ma se anche ne servono 15 o 18 l’obiettivo è fare bene. Non ci sentiamo in ritardo, siamo contenti di come le cose stanno andando”.
Ore 16.45 – Dopo 7 ore e mezzo dall’inizio dei lavori, la nave ha ruotato di circa 10 gradi. Lo ha detto il capo del progetto di recupero per la Micoperi Sergio Girotto, sottolineando che “il relitto è completamente staccato dalle rocce”. Girotto ha spiegato che la procedura continua in modo regolare, “al momento non abbiamo preoccupazioni”. Insieme alle operazioni di raddrizzamento della Costa Concordia prosegue, intanto, anche il via vai delle persone che dalle coste del Giglio osservano quanto sta accadendo. Qualcuno teme per il pericolo inquinamento.
Ore 16.30 – Siamo a metà lavori. La rotazione ha raggiunto i 10 gradi e tra 4-6 ore verranno riempiti i cassoni d'acqua: a quel punto sarà finita la parte più critica dell'operazione. E' quanto affermano i tecnici in conferenza stampa.
Ore 16.24 – L'equipe di lavoro che ha lavorato finora sulla Costa Concordia è composta da 120 subacquei che hanno effettuato più di 15mila ore di immersione, 70 addetti ai lavori di saldatura e carpenteria, 60 tecnici e piloti dei mezzi comandati a distanza con cui sono state filmate oltre 28mila ore di riprese subacquee, 60 esperti di ‘salvage', 50 ingegneri, 140 membri d'equipaggio a bordo dei mezzi navali e 10 biologi.
Ore 15.48 – Intervistato da SkyTg24 Franco Gabrielli ha affermato: "Al momento siamo arrivati a 8 gradi di raddrizzamento, ma il nostro momento decisivo resta quello dei 20 gradi, rispetto ai 65 di rotazione complessiva. Quando saremo arrivati a 20 gradi di rotazione sarà quello il momento in cui interverranno altre forze esterne: i cassoni riempiti d'acqua e la naturale gravità. La nostra tappa intermedia resta questa".
Ore 15.39 – Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi arrivato in elicottero all'Isola del Giglio: "Dobbiamo prima di tutto un ringraziamento sentito a tutte le donne e gli uomini, tecnici e maestranze, al cui lavoro si deve il raggiungimento di questo risultato". Tuttavia i tecnici non esultano ancora e ostentano prudenza, più che sicurezza: un minimo errore o un incidente apparentemente banale potrebbe provocare la rottura dello scafo o il ribaltamento della nave sul lato opposto.
Ore 15.23 – "Si deve riflettere su come rendere più sicure queste navi, prevedendo delle soluzioni alternative all'uso delle scialuppe, o con il doppio scafo, o rendendo galleggianti le navi nel caso di eventuali contatti". Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri Armando Zambrano.
Ore 15.16 – Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, ha reso noto che "nell'intercapedine tra il fondale e la nave non sono stati al momento avvistati i corpi delle due vittime che ancora risultano ufficialmente dispersi". Gabrielli ha spiegato che le ricerche dei corpi riprenderanno, una volta che la nave sarà di nuovo in verticale, solo dopo la sua messa in sicurezza. Stessi tempi per qualsiasi altra azione di monitoraggio. "Prima – ha spiegato – viene infatti la sicurezza degli uomini". Solo i robottini Rov scandaglieranno nella prima fase lo scafo.
Ore 14.14 – Prosegue il sollevamento della Costa Concordia. Fino a stamattina poggiava sulla fiancata, mentre ora sul ginocchio, che in gergo indica lo spigolo della chiglia. La nave poco dopo mezzogiorno si è staccata dalle rocce in cui era incagliata. "E' accaduto con un movimento dolce e senza alcuno strappo", ha spiegato l'ingegner Sergio Girotto.
Ore 14.02 – "Siamo passati a 5 gradi di rotazione, ma dobbiamo arrivare a 65 gradi e la possibilità di sversamenti è ancora importante". Lo afferma Franco Gabrielli, capo della Protezione civile ai microfoni di Rainews. "Quando la nave sarà messa in sicurezza potremmo dire di aver portato a casa il risultato", conclude.
Ore 13.10 – Al momento non sarebbe finito in mare nulla di inquinante e di impattante: l’ha detto Gabrielli aggiungendo però di aspettarsi sversamenti in mare nelle prossime ore: “L’importante è essere pronti, come lo siamo, a bonificare le aree”. Anche Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio di monitoraggio ambientale, ha detto che al momento “non ci sono elementi di criticità dal punto di vista ambientale”.
Ore 12.58 – Sergio Girotto, in riferimento all’andamento dei lavori, ha spiegato che al momento del distacco dalla roccia la rotazione della Concordia era stata di circa tre gradi. La parte emersa è di “qualche metro” ma questa indicazione deve tener conto anche della deformazione dello scafo.
Ore 12:45 – Gabrielli, a proposito delle vittime ancora disperse, ha detto che al momento non ci sono indicazioni: “Al momento non ci sono indicazioni che i cadaveri si possano trovare tra l’intercapedine” fra lo scoglio e lo scafo. Il capo della Protezione civile ha detto che comunque “è ancora troppo presto” e che un’indicazione più precisa la avremo nelle prossime ore.
Ore 12.38 – Gabrielli: “Significativa deformazione della fiancata” – Il capo della Protezione civile Gabrielli ha detto che è stata evidenziata una significativa deformazione della fiancata: “E manifesto che la rotazione è avvenuta secondo le previsioni, i numeri che i tecnici ci hanno fornito sono esattamente rispondenti alle previsioni. Apprezziamo una significativa deformazione della fiancata di dritta, e questo ci conforta anche sulla convinzione che avevamo che il parbuckling si doveva fare quanto prima perché così abbiamo i tempi per apprestare una serie di interventi”.
Ore 12.28 – "La nave non si è ancora distaccata dallo scoglio, ma ha iniziato a recuperare lo schiacciamento di circa 2 metri che aveva subito in questi mesi", ha affermato l'ingegnere Sergio Girotto,. "Tutti i numeri che ci aspettavamo sono confermati e quindi tutto procede regolarmente. La nave comincia a rispondere, anche se il vero e proprio momento del distacco non c'e stato ancora". L'ingegnere ha poi concluso: "È tutto nelle previsioni come valori e risultati".
Ore 12.19 – "Al momento la rotazione della Concordia è di 2 gradi e mezzo – ha detto Girotto -. Presumibilmente la vedremo in asse per le 21″. Intanto è intervenuto anche Gianvito Graziano, presidente del consiglio nazionale dei geologi: "‘Credo che la piattaforma di cemento posta sotto la Costa Concordia a protezione dei fondali dell'isola del Giglio debba essere smaltita nel più breve tempo possibile o almeno che si sviluppi un piano immediato di ripopolamento degli organismi marini in quel punto".
Ore 11.55 – Il relitto della Concordia inizia a ruotare verso l'alto. E' stata calcolata una rotazione da 1 a 3 gradi e una emersione di circa un metro, ma si tratta di dati approssimativi in quanto la distanza dal punto di osservazione è cospicua. Resta, però, il dato acquisito che la nave ha iniziato il lento processo per tornare in asse.
Ore 11.15 – Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera: "È importante che, come assicurato dal prefetto Franco Gabrielli, la collaborazione con la Costa abbia assicurato che i 600 milioni di euro necessari al recupero e alla rimozione in sicurezza del relitto della Concordia siano totalmente a carico della compagnia".
Ore 11.09 – Dopo due ore dall'inizio della trazione la Costa Concordia è ruotata di circa un metro. La parte appena emersa si distingue nettamente da quella che era già fuori dal fatto che è completamente arrugginita. La prima fase delle operazioni è quella del distacco dagli scogli: il relitto poggia su due speroni di roccia che l'hanno in parte penetrato e dai quali lo scafo deve disincagliarsi.
Ore 10.10 – Sono 56 le catene utilizzate per far ruotare la Costa Concordia: ognuna è lunga 58 metri e pesa 26 tonnellate. Ogni anello 205 chili. Si inizia con una forza di tiro di circa duemila tonnellate (quella necessaria a sollevare da terra circa un migliaio di camion). Si procede con ulteriori carichi di 200 tonnellate alla volta. Attorno alle 4.000 tonnellate si dovrebbe vedere l'inizio della rotazione. Il programma prevede di arrivare a una forza di circa 24mila tonnellate. La nave ha una stazza di 114mila tonnellate.
Ore 9.49 – Andrea Orlando, ministro dell'ambiente, afferma che "ci siano tutte le condizioni" per un'eventuale richiesta di risarcimento, da parte del Governo, dei danni ambientali provocati dal naufragio dell nave Costa Concordia all'Isola del Giglio. "L'impatto ambientale lo vedremo quando il relitto sarà rimosso. Il ministero farà tutti i passi necessari perché questa quantificazione sia completa e integri un'analisi di ciò che è avvenuto nei fondali".
Ore 9.36 – Nel corso della conferenza stampa è stato spiegato che durante l'operazione è possibile che vi sia il rilascio di gas prodotti da materiali organici. A spiegarlo sono stati i tecnici: "L'emissione di H2s, cioè di gas prodotti dalla decomposizione di materiale organico è una possibilità. In ogni caso, abbiamo un controllo costante delle emissioni nell'atmosfera dal quale, al momento, non risulta alcun superamento dei limiti".
Ore 9.26 – Maggiori dettagli sull'operazioni sono stati resi noti da Girotto: "Si parte da 2mila tonnellate con un incremento di 200 tonnellate. Un primo risultato si dovrebbe avere intorno alle 4mila tonnellate". Sulla plancia di controllo vi sono 11 tecnici, tra cui un ingegnere tedesco donna, che ha curato la parte elettronica. Girotto ha anche ribadito che "tutte le fasi dell'operazione sono delicate. Una delle più significative è quella in cui la nave si staccherà dalla roccia".
Ore 9.06 – Girotto: "Completate le verifiche, iniziate le operazioni". Girotto ha poi affermato che sta andando "tutto bene". Si procederà step by step, con tiraggio e relativo controllo. Le prossime due ore saranno quelle decisive: in questo lasso di tempo il relitto si disincaglierà dallo scoglio. All'Isola del Giglio sta arrivando anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Ore 8.40 – Il salvage master Nick Sloane e i tecnici che fanno parte del team operativo che guiderà le operazioni in remoto stanno per imbarcarsi per raggiungere la control room. Nel frattempo continuano le operazioni di posizionamento delle unità operative. Nella control room sono stati attivati tutti i collegamenti con il relitto e si sta procedendo al test dei sistemi.
Non appena terminate queste operazioni si darà il via al parbuckling. Non si rileva alcun problema tecnico.
Ore 8.30 – E' ormai questione di minuti poi le operazioni di raddrizzamento della Costa Concordia avranno inizio. Si stanno ultimando in questi minuti i controlli. Un sms avvertirà i giornalisti che sono iniziate le operazioni di rotazione della nave. Il sistema di allerta partirà dalla sala stampa della Protezione civile allestita al Giglio.
Ore 8.12 – L'ingegner Girotto, responsabile del progetto per la rimozione della Costa Concordia, ostenta sicurezza ma comunica che il distacco dalle rocce sarà uno dei momenti più delicati. "La prima verifica sarà sulla risposta della nave alle forze", ha spiegato. "Durante le prove, il relitto si è mosso di 10 centimetri". Intanto, a chi gli chiedeva se una sirena indicherà l'avvio delle operazioni, Gabrielli ha risposto: "La cosa è talmente seria e complicata che non credo servano effetti folkloristici".
Primi ritardi sulla tabella di marcia nell'operazione di rotazione della Costa Concordia, che avrebbe dovuto iniziare alle 6 di mattina ma "verranno aggiornate di due ore". Lo ha reso noto il commissario per l'emergenza Franco Gabrielli, spiegando ai giornalisti presenti sull'isola la colpa è di un violento temporale che nella notte ha sferzato il Giglio impedendo agli uomini della Titan Micoperi di posizionare in mare i mezzi che serviranno per la gestione dell'operazione di parbuckling. "Avremmo dovuto posizionare nella notte la chiatta che ospita la control room, ma a causa dei fulmini non sarebbe stato prudente lavorare. Il posizionamento è dunque avvenuto questa mattina", ha spiegato il responsabile del progetto per la Costa, Franco Porcellacchia. Ritardi, ha aggiunto, ci sono stati anche per il posizionamento delle panne antinquinamento. Gabrielli mostra comunque ottimismo: "Tutto procede regolarmente nonostante il rinvio. Purtroppo nelle isole i temporali di questa intensità sono uno degli eventi più imprevedibili".
Rispondendo alle domande dei giornalisti ieri Gabrielli ostentava sicurezza, affermando che le operazioni sarebbero state portate a termine con successo. Stessa impressione dal sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, che ieri aveva detto di essere "ottimista e fiducioso": "Ho la tranquilla preoccupazione che nasce da un'operazione mai fatta prima, ma sono ottimista sulla possibilità di portarla in porto". La nave, una volta raddrizzata, potrebbe essere traghettata per lo smaltimento a Piombino "a condizione che il porto sia in grado di riceverla nel momento in cui lascerà l'isola del Giglio. Se non sarà possibile valuteremo le altre ipotesi", ha spiegato Gabrielli.
Ma veniamo ai numeri della maestosa operazione di oggi: il relitto della Costa Concordia è lungo 300 metri ed ha una stazza di 114mila tonnellate. Nella predisposizione dell'operazione di raddrizzamento sono state utilizzate oltre 30mila tonnellate di acciaio, per un costo di oltre 60 milioni di euro. Il parbuckling, letteralmente il ribaltamento del relitto o rotazione in assetto verticale, dovrebbe durare 10-12 ore. "Difficile fare previsioni precise sui tempi", spiega Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione, "ma si possono ipotizzare 1-2 ore per la prima fase di distacco della nave dalle rocce; 4-5 ore per la seconda fase di accorciamento delle funi; altre 4-5 ore per la terza fase di zavorramento nei cassoni. Per un totale, appunto di circa 10-12 ore". "Nel tardo pomeriggio di lunedì – ha aggiunto Gabrielli – sapremo con certezza se tutto è filato come abbiamo immaginato". "Preferiamo non parlare di piani B", ha concluso Porcellacchia.