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Costa Concordia, il brogliaccio della Capitaneria di porto

Naufragio al Giglio: pubblicato il brogliaccio della Capitaneria di porto. Da Livorno, la cronistoria della tragedia, dal primo allarme, lanciato da una passeggera, alle prime vittime.
A cura di Carmine Della Pia
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costa concordia

Il brogliaccio della Capitaneria di porto testimonia, minuto per minuto, la tragedia avvenuta venerdì 13 gennaio 2012, al largo delle coste dell'Isola del Giglio, quando la nave Costa Concordia naufragava tragicamente. Dalle 22.00 di sera alle 07.00 del mattino, dal porto di Livorno, il capo turno Giuseppe Canicattì documenta tutta la tragedia e lascia perplessi leggere, all'inizio della cronistoria, "Traffico marittimo regolare", con la consapevolezza di ciò che accadrà poco dopo. Dal primo allarme, lanciato da una passeggera, alla prima lista ufficiale, il brogliaccio testimonia una notte da incubo immortalando per sempre tutti i particolari della tragedia, nozioni che saranno particolarmente utili successivamente, per stabilire colpe e, soprattutto, responsabilità.

L'allarme lanciato da una passeggera

Alle 22.06, sei minuti dopo il primo appunto che segnalava "traffico marittimo regolare", l'inizio del dramma: la madre di una passeggera riferisce di alcuni problemi a bordo della nave Costa Concordia, parlando di un crollo avvenuto nella sala ristorante. L'allarme del futuro naufragio, quindi, è stato lanciato da una passeggera, e non dall'equipaggio. Trascorrerà più di un'ora prima che il comandante Francesco Schettino lanci un'allarme ufficiale. Fino alle 23, circa, si parlerà solo di un blackout a bordo della nave, ipotesi contestata sin dall'inizio dalla Capitaneria di porto: "La nave potrebbe avere ben altre problematiche". A venti minuti dall'allarme della passeggera, alle 22.26, il comandante Francesco Schettino risponde alla telefonata della Capitaneria, parla di una falla aperta sul lato sinistro della nave.

Alle 22.44 la Costa Concordia è arenata sul fianco destro, inizia ufficialmente l'operazione di soccorso dei passeggeri. Francesco Schettino comunica alle 22.58 che la nave sarà evacuata: l'imbarcazione inizia a inclinarsi sempre di più. Decine di navi sono accorse sul posto per aiutare i passeggeri della Costa Concordia. Alle 00.05 i naufraghi sono in gran parte evacuati e trasferiti sull'Isola del Giglio, mentre il comandante Schettino si trova sulla scialuppa di salvataggio: ha abbandonato la nave e comunica di vedere "tre persone in acqua".

Il comandante Schettino abbandona la nave

Alle 00.42 il comandante De Falco ordina che Schettino risalga a bordo per coordinare i soccorsi e lo sbarco dei passeggeri. A un'ora dal primo richiamo, all'una e 46minuti, il comandante Schettino non è ancora tornato a bordo della nave:

01.46 – Il comandante De Falco contatta il comandante della Costa Concordia Sign.re Schettino e gli ordina di risalire a bordo tramite biscaggina e farci avere un resoconto della situazione.

Alle 03.05 si ha notizia dei primi morti: la motovedetta della Finanza comunica "da bordo dicono di avere 5 feriti e 3 defunti". Alle 03.17 Francesco Schettino viene fermato dai carabinieri sull'Isola del Giglio, il comandante viene "isolto senza essere ammanettato". Vista la fuga di Schettino, alle 04.31 il comandante De Falco ordina che un'unità prelevi dal porto un ufficiale e lo riporti a bordo della nave. Alle 04.46, la prima lista: 4.754 persone erano a bordo della nave.

Nelle ore successive, i dati subiranno continue modifiche, ad oggi il numero dei dispersi non è preciso. Le vittime accertate sono 11.

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