Costa Concordia: forse clandestini a bordo
Le ricerche a bordo della nave Costa Concordia sono riprese questa mattina solo nella parte non sommersa del relitto. Un nuovo movimento, avvenuto questa notte, ha bloccato le immersioni dei sub, che ieri avevano recuperato un altro cadavere, ritrovamento che aveva fatto salire il numero delle vittime a 12. Le ricerche odierne sono mirate al ponte 4, dove si trovava il ristorante, mentre il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, solleva un dubbio: a bordo della nave naufragata venerdì 13 gennaio avrebbero viaggiato dei clandestini. Si pensa alla presenza di persone a bordo della nave ‘in nero' per l'enorme confusione sul numero dei dispersi, dubbio sollevato anche in seguito alla vicenda di Domnica Cemortan, 25enne moldava a bordo dell'imbarcazione: il suo nome non era presente nella lista dei passaggeri. Una famiglia ungherese, poi, ha chiesto notizie di una loro parente il cui nome, ancora una volta, non figura tra i registrati.
Le indagini su Francesco Schettino
I testi sull'inquinamento risultano negativi. In mare non vi sono ancora tracce dell'ingente quantitativo di carburante presente nei serbatoi della Costa Concordia, ma le acque risultano comunque inquinate per la presenza di altre sostanze, quali detersivi. Sul fronte dell'indagine contro Francesco Schettino, il comandante che abbandonò la nave in pieno naufragio, i pm di Grosseto sono alla ricerca del pc portatile dell'uomo. Una ragazza aveva portato via il computer portatile del comandante e, data la fretta con cui è stata eseguita l'operazione, si pensa che il dispositivo possa contenere dati importanti o, quantomeno, elementi da tenere nascosti.
Fa discutere, intanto, l'accusa lanciata da Schettino nei confronti della compagnia Costa Crociere. In seguito alle polemiche circa l'usanza del saluto alla costa, mossa che avrebbe portato il comandante ad avvicinarsi troppo alla costa, l'uomo ha spiegato che sarebbero stati proprio i vertici della compagnia a convincerlo ad eseguire l'operazione. La tradizione andava rispettata, spiega Schettino, per una mossa pubblicitaria.