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Costa Concordia: avvocato americano chiede 1,5 milioni a naufrago

Ancora polemiche per i risarcimenti offerti in seguito al naufragio della Costa Concordia. Se la compagnia propone 14mila euro a naufrago, un avvocato statunitense, John Arthur Eaves, rappresenta già 70 persone per ottenere 1,5 milioni di euro a vittima.
A cura di Carmine Della Pia
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Risarcimenti Costa Concordia

L’avvocato statunitense John Arthur Eaves chiede due milioni di dollari per ogni vittima della Costa Concordia. E, aggiunge, il risarcimento dovrà avvenire entro tempi brevi, sia per i cittadini americani, sia per quelli di altre nazionalità. Finora il legale americano rappresenta 70 persone, tra passeggeri e famiglie delle vittime presenti a bordo della nave da crociera, la sera del naufragio al Giglio. La notizia fa scalpore non solo per la cifra richiesta, 1,5 milioni di euro contro i 14mila proposti dalla compagnia Costa, ma anche perché si tratta dello stesso avvocato che, nel 1998, chiese ed ottenne indennizzi per 4 miliardi di lire per le vittime del disastro di Cermis. L'incidente fu causato da un aereo militare americano che tranciò i cavi della funivia italiana causando la morte di 20 persone. In quel caso, buona parte del risarcimento era a carico del governo degli Stati Uniti. Eaves spiega che si impegnerà affinché "le vittime non statunitensi abbiano risarcimenti uguali ai cittadini americani".

I risarcimenti offerti per il naufragio della Concordia sono ritenuti insufficienti, e l’avvocato John Arthur Eaves è pronto per rappresentare le vittime. Di fronte all’offerta di 11mila euro a naufrago come risarcimento, più 3 mila a titolo di rimborso, l’avvocato americano chiede 2 milioni di dollari (1,5 milioni di euro) per i suoi assistiti, e lo annuncia citando anche il precedente risalente al 1998: “La vita della persona nella giurisprudenza statunitense ha un valore molto grande e per me è importante che non ci siano differenze tra nessuno. Ci siamo riusciti dieci anni fa con la vicenda di Cavalese, risarcendo le famiglie delle vittime del Cermis con due milioni di dollari, e ora la vita della persona vale molto di più”. In merito ai termini processuali, Eaves conclude: “Avvieremo azioni legali sia in Italia che negli Stati Uniti, ma sicuramente il sistema giudiziario americano offre dei vantaggi soprattutto per termini processuali molto più brevi”.

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