“Così si fanno le bombe”: i post del 20enne arrestato per terrorismo a Padova
Un ragazzo di 20 anni è stato arrestato dalla Digos di Padova con l'accusa di terrorismo. Nei confronti del giovane, l'ordinanza di custodia cautelare arriva però dalla procura di Venezia. Il giudice delle indagini preliminari ha contestato al 20enne l'apologia e l'istigazione a delinquere con la finalità del terrorismo.
Stando a quanto reso inora noto, sui social diffondeva tutorial per realizzare esplosivi fatti in casa. Per confezionare le bombe, usava ingredienti comuni ed esaltava gli attentati sul web, sostenendo la pratica della Jihad. Quanto da lui scritto sui suoi account social, è stato anticipato dal quotidiano Il Gazzettino: il ragazzo cercava di dissimulare la propria identità online, pubblicando spesso da account senza nome. I post sul terrorismo, venivano pubblicati quasi sempre negli anniversari dell'11 settembre, ma anche nei giorni di Natale e con lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas.
Sui dispositivi elettronici sequestrati al giovane sono stati trovati video con allenamenti in palestre ed esercitazioni belliche. Il 20enne era inoltre iscritto a diversi canali Telegram, in cui si fornivano lezioni pratiche sulle tecniche di combattimento e suggerimenti per l'acquisto di armi da pagare in bitcoin.
Oltre ai consigli pratici, il giovane ora fermato dalla Digos di Padova forniva anche suggerimenti "teorici" e percorsi psicologici per preparare attentati, nell'ottica di creare un "esercito" di radicalizzati sul suolo italiano ed europeo. Nei tutorial, il giovane "preparava" gli spettatori a realizzare esplosivi con materiale facilmente reperibile in casa, nel tentativo di dimostrare ai giovani connessi che per "perseguire l'obiettivo della jihad" si può "fare affidamento sulla propria fede, sulla volontà personale e su strumenti semplici e facilmente acquistabili".
