“Così i comuni taroccano gli autovelox, fate ricorso”: la denuncia del vigile

"Molti comuni taroccano gli autovelox per multare più facilmente gli automobilisti e poter così fare cassa", è la sconcertante rivelazione che un agente di polizia municipale ancora in servizio ha fatto ai microfoni della trasmissione "Mi Manda Rai tre" nella puntata andata in onda giovedì 9 marzo e che si è occupata proprio delle multe dalle macchinette elettroniche piazzate sulle strade e del rapporto tra cittadini e lo stato in questo ambito. "La prima fonte di entrata dalle multe sono gli autovelox " ha ricordato i vigile urbano che ha voluto parlare solo sotto anonimato nascondendo il volto.

Un primo meccanismo, secondo l'agente, è quello di abbassare oltre misura i limiti di velocità nei tratti stradali coperti da autovelox in maniera da rendere impossibile poteri rispettare da parte degli automobilisti. Ma ci sono trucchi molto più gravi come quello di posizionare l'autovelox non perfettamente parallelo alla strada. In questo modo "quei 10 o 15 gradi di inclinazione posso aumentare la velocità segnalata" ha spiegato il vigile.

In quasi tutti i casi inoltre, anche quando sono perfettamente collocati, "manca la prova della violazione, cioè una verifica fotografica, in quanto tute le fotografie che vengono fatte  sono postume per spazio e tempo rispetto a quanto indicato dal Codice della Strada" ha rivelato sempre l'agente. Basterebbe in questo ultimo caso aggiornare il software degli autovelox ma ciò non viene fatto per questioni economiche. "I cittadini pagano comunque quindi non conviene aumentare i costi di gestione", ha sottolineato il vigile, concludendo: "Di fatto tutte le multe potrebbero essere contestate".