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“Così ho fatto arrestare per violenza sessuale il fotografo delle modelle”. Parla una delle vittime

La 35enne cagliaritana Stefania Secci – giornalista, attivista e modella – è stata la prima a denunciare Paolo Ferrante, titolare della MIA Models Italian Academy di Corneliano d’Alba (Cuneo), arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di violenza sessuale.
A cura di Davide Falcioni
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L'inchiesta che due giorni fa ha portato all'arresto di Paolo Ferrante, titolare della MIA Models Italian Academy di Corneliano d'Alba (Cuneo) accusato di violenza sessuale insieme a un suo collaboratore di 36 anni, c'è soprattutto una donna, la 35enne cagliaritana Stefania Secci. È stata lei – modella e influencer – a far partire le indagini che hanno fatto scattare le manette nei confronti del talent scout e del suo "braccio destro", ed è stata sempre lei a convincere altre quattro vittime a denunciare: "Ho passato ore al telefono con le altre ragazze, piangevamo insieme. Le ho prese sotto la mia ala, spiegando che solo denunciando avremmo potuto fermare una persona pericolosa. Hanno trovato in me una figura di riferimento e insieme ce l’abbiamo fatta", ha raccontato Secci al Corriere.

È stata la 35enne sarda – modella, giornalista e attivista contro la violenza di genere – a sporgere la prima denuncia. Conobbe l'indagato nel 2022: l'uomo le propose dei lavori come testimonial per abiti da sposa e costumi da mare, me le cifre promesse le apparvero fin dall'inizio troppo alte e la insospettirono. Fu però qualche mese dopo, nell'aprile del 2023, che Ferrante la palpeggiò la prima volta durante un servizio fotografico: "Eravamo soli e mi toccò senza il mio consenso. Non me lo aspettavo, mi sono spaventata e alterata. Sono una persona impulsiva e ne è nata una discussione accesa. Poi mi sono ricordata quello che raccomando sempre alle ragazze: in queste situazioni bisogna disinnescare il pericolo. Ho cercato di placare i toni, mi sono fatta riaccompagnare in stazione e non l’ho mai più visto".

Quella prima molestia ha fatto scattare in Stefania Secci il desiderio di giustizia per se stessa e per le altre, così ha iniziato un lavoro da vera e propria investigatrice: "Ad ottobre ho iniziato a contattare tutte le ragazze che vedevo sui suoi account: c’era chi non veniva pagata, chi molestata e chi addirittura era stata violentata". La 35enne ha convinto alcune di loro a denunciare l'uomo, ma si potrebbe trattare solo della punta dell'iceberg: "Sicuramente ci sono ancora tante ragazze che non hanno trovato il coraggio di denunciare. Ma sono sicura che l’arresto di Ferrante le porterà a credere nella giustizia: le accompagnerò io stessa, se necessario".

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