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Omicidio Saman Abbas

“Ha spezzato il collo a Saman mentre il padre guardava”: le confidenze dello zio Danish raccontate da due detenuti

Sono state raccontate da due detenuti del carcere di Reggio Emilia le confidenze di Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni uccisa dalla famiglia a maggio del 2021. L’uomo è accusato di essere l’autore dell’omicidio. “Lui le ha spezzato il collo mentre il padre guardava”, avrebbe detto uno dei testimoni.
A cura di Eleonora Panseri
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Danish Hasnain (a sinistra), Saman Abbas (al centro) e Shabbar Abbas (a destra)
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Sono state raccontate da due detenuti del carcere di Reggio Emilia le confidenze ricevute da Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni scomparsa nel maggio 2021 dal comune di Novellara e di cui sono stati ritrovati i resti a novembre 2022. L’uomo, arrestato a Parigi a settembre dello stesso anno, è accusato di essere l'autore dell'omicidio della 18enne.

I due testimoni sarebbero un detenuto marocchino che avrebbe parlato direttamente con Danish, dopo esserne diventato amico nella quarta sezione del penitenziario di Reggio, e un tunisino che invece avrebbe semplicemente ripreso il racconto del marocchino, scrive Il Resto del Carlino. I verbali delle testimonianze rese davanti al procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci, sono stati depositati dalla procura nel fascicolo del processo e sono ora a disposizione delle parti.

Cosa ha raccontato Danish Hasnain

Secondo quanto hanno detto i due, Danish avrebbe raccontato che tutti i componenti della famiglia erano presenti al delitto. Il padre Shabbar, arrestato in Pakistan per frode fiscale e di recente estradato in Italia, e la madre Nazia, ancora latitante, avrebbero assistito mentre lo zio spezzava il collo alla ragazza tenuta ferma a faccia in giù.

Danish Hasnain, lo zio di Saman all'arrivo in Italia.
Danish Hasnain, lo zio di Saman all'arrivo in Italia.

Uno dei testimoni invece avrebbe detto che il padre della ragazza avrebbe avuto un ruolo attivo nell'omicidio, tenendo ferma la ragazza per i piedi mentre fumava. Stando alle rivelazioni dei due detenuti – che la procura ha chiesto di ascoltare come testimoni e dopo le quali sono state chieste indagini aggiuntive – il movente del delitto non sarebbe quello d'onore, ma quello economico.

Il movente dell'omicidio

Infatti, il cugino promesso sposo in Pakistan avrebbe garantito 15mila euro a Shabbar per prendere in moglie Saman e poter così venire in Italia con il ricongiungimento familiare. Una volta arrivato qui l'obiettivo era dare il via a una catena, con altre persone, di matrimoni combinati per soldi, al fine di avere i permessi di soggiorno. Con il rifiuto della figlia i genitori hanno visto sfumare l'affare e avrebbero ideato e messo in atto l'omicidio.

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