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Cosenza, vendeva le due figlie minorenni a un anziano per sigarette, cibo e pochi euro

Dopo l’arresto della nonna e di uno dei clienti, scattano le manette anche per la madre che, secondo gli inquirenti, era la vera organizzatrice del giro di prostituzione. Salvata appena in tempo la terza figlia, di appena 5 anni.
A cura di Giorgio Scura
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Una storia di degrado e povertà quella che arriva da Paola, in provincia di Cosenza: una madre ha venduto le sue due figlie minorenni a un anziano per pochi euro, qualche stecca di sigaretta e un po' di spesa, con la complicità di sua madre, la nonna delle due ragazzine. Era questo il prezzo che la donna dava alle figlie.

La vicenda, emersa già il 17 maggio scorso con l'arresto della nonna delle due ragazze e di un uomo, hanno avuto oggi un altro sviluppo con l'arresto della madre delle vittime. La misura è stata eseguita dal commissariato di Polizia della cittadina del Cosentino, su delega della Procura di Catanzaro. La donna è ora in carcere. Le indagini, proseguite dopo al'esecuzione della prima misura, avrebbero permesso di accertare il pieno coinvolgimento della madre nella vicenda.

Dall'interrogatorio dell'uomo arrestato sarebbe venuta la conferma del ruolo avuto nella vicenda dalla madre delle ragazze, vera e propria organizzatrice dell'attività di prostituzione delle figlie.Le dichiarazioni dell'uomo avrebbero trovato riscontro nelle affermazioni dei testimoni indicati dall'indagato e nelle numerose intercettazioni già agli atti, dal cui riascolto è emerso con certezza che era la donna a sollecitare gli incontri tra la figlia ancora minorenne e l'anziano chiedendogli continuamente di farle la spesa e di comprarle le sigarette con il tacito, ma palese, accordo che nel farlo avrebbe potuto "approfittare" della ragazzina, che puntualmente veniva mandata dalla donna ad "accompagnare" l'anziano.

Nel corso della sua confessione l'anziano ha anche rivelato di essere a conoscenza che non si è trattato di episodi isolati, ma che le ragazze erano vendute dalla madre anche ad altri uomini non ancora identificati. L'ordinanza ha previsto per la donna la sospensione della responsabilità genitoriale, a fronte del grave quadro emerso dalle indagini e del concreto pericolo che anche la terza figlia, di soli cinque anni, potesse essere coinvolta nel mercimonio sessuale. Le ragazze, sono state affidate a una struttura protetta.

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