Cosenza, il fotografo bullizzato torna allo stadio: “Il proprio corpo non è mai un limite”
"La mia altezza non è mai stato un problema. Se sei forte e determinato, nella vita niente può fermarti". Pasquale Golia, il fotografo calabrese bullizzato da uno steward due settimane fa, dimostra di avere ragione. Il 40enne di Cassano allo Ionio, attualmente impegnato nel campionato di calcio di serie B, è tornato allo stadio San Vito- Marulla di Cosenza per il match di andata che ha visto i padroni di casa gareggiare contro il Pisa ed è stato accolto con entusiasmo da amici e colleghi, ma soprattutto dalla società dal Cosenza Calcio, che nei giorni scorsi ha fatto di tutto per metterlo a suo agio e riscattarlo dalle offese gratuite denunciate pubblicamente sui social. "Ammetto di essere emozionato – ha detto Golia rientrando in campo – sono stati giorni tribolati. Quel giorno mi sono sentito stupido, quelle parole mi hanno fatto ripiombare indietro nel tempo a quando mi dicevano che questo mestiere non era adatto a me". Per lo steward che l'ha offeso, invece, nessuna emozione. Dopo il post di Golia, diventato virale in pochi minuti, è arrivata la sospensione immediata dall'incarico.
Un piccolo gigante
La sua statura, piccola ed esile, non gli ha mai impedito di realizzare i suoi sogni. Pasquale Golia è dapprima diventato un avvocato, poi, col tempo, ha scelto di seguire le sue passioni che l'hanno catapultato dritto nel mondo del giornalismo sportivo. Dopo l'iscrizione all'albo, avvenuta nel 2009, è diventato anche fotografo professionista. Il suo debutto avviene con il Giro d'Italia, periodo durante il quale intreccia anche solidi rapporti di amicizia. Sono stati proprio i vecchi colleghi a ritwittare per primi il post che poi ha destato scalpore in rete. Negli ultimi 15 anni il cronista sportivo ha effettuato molteplici esperienze e la sua bravura gli ha spalancato anche le porte della serie A, delle qualificazioni ai mondiali di calcio e delle Coppe europee. A Luglio scorso è sbarcato persino a Tokyo per immortalare gli atleti italiani alle Olimpiadi. Negli ambienti del giornalismo sportivo calabrese, Golia è considerato un esperto del settore. Persona mite e dotata di una spiccata gentilezza, gode di stima incondizionata dentro e fuori i campi da calcio.
L'appello allo steward che l'ha offeso
Dall'alto della sua grandezza d'animo, Golia non riesce nemmeno a provare rancore, neppure nei confronti di chi, a detta sua, l'avrebbe ripetutamente umiliato fino a fargli perdere la pazienza. E così, nel giorno in cui è tornato allo stadio San Vito Marulla, ha voluto lanciare un appello allo steward ora sospeso dall'incarico: "Diventiamo amici. Magari diventiamo amici veri, nel vero senso della parola". L'intento della sua denuncia, infatti, non era quello di arrecare danno all'assistente del campo bruzio, ma di mettere fine alla serie di insulti e lavorare in un ambiente piacevole e disteso. "Queste cose non devono accadere a nessuno. Ognuno deve lavorare tranquillamente e poter tirare fuori il meglio di se stesso". Perché tutti gli uomini hanno pari diritti, a prescindere dai centimetri d'altezza e da tutto il resto.