Cosenza, Emanuele pestato a sangue davanti scuola: presunto aggressore confessa, ha 16 anni
L'aggressore di Emanuele, lo studente di Castrolibero brutalmente pestato all'uscita di scuola, ora ha un nome e un cognome. Poche ore dopo la pubblicazione del nostro servizio, in cui per la prima volta la vittima aveva parlato dell'accaduto, un sedicenne ha confessato di essere il responsabile dell'accaduto e i genitori hanno immediatamente informato le forze dell'ordine. Questa mattina il giovane si è presentato in caserma accompagnato dalla famiglia e dai suoi avvocati.
La lettera di scuse
La notizia si è diffusa subito dopo che un giornale locale, Cosenza Channel, ha pubblicato una lettera in cui il padre del ragazzo rivolge le scuse alla vittima e alla sua famiglia. "Il fatto – ha detto pubblicamente -, da qualunque angolazione lo si guardi, è di gravità inaudita". L'uomo, che ha firmato la missiva, si è detto distrutto dal dolore, così come la moglie e madre del ragazzo.
Il coraggio della famiglia di Emanuele
Prima che la notizia approdasse sulla stampa nazionale, il brutale pestaggio sembrava essere passato in sordina, le istituzioni erano intervenute sul fatto nettamente in ritardo e le persone presenti al momento dell'accaduto, non soltanto studenti, non si erano presentate a testimoniare, tanto che l'avvocato di Emanuele, Sabrina Rondinelli, aveva rivolto un accorato appello per chiedere aiuto: "Chi sa, parli". Mamma Adele non si era arresa e così aveva denunciato il silenzio assordante che gravitava attorno all'episodio e a sua figlio, ormai fuori pericolo, ma ancora debilitato, provato, ferito nel corpo e nell'anima, soprattutto. Nonostante la sofferenza, Emanuele aveva accettato di raccontare la sua drammatica esperienza a Fanpage.it e il nostro giornale aveva anche rivelato l'esistenza di un video in possesso degli inquirenti, già passato al vaglio degli esperti. Ventiquattro ore più tardi, un sedicenne del posto ha confessato ai suoi genitori di essere il bullo protagonista della vicenda.
Chi è il bullo
Il giovane reo confesso è poco più grande della vittima, che ha 14 anni. La famiglia è estranea a qualunque logica criminale dell'hinterland cosentino e, anzi, e il papà è uno stimato professionista. Nelle prossime ore, quando il giovane sarà sottoposto a interrogatorio, gli inquirenti potranno capire se l'aggressore abbia agito autonomamente o se nella vicenda siano coinvolte altre persone.