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Presunte molestie in un liceo di Cosenza, ultime news

Cosenza, è indagato il professore del liceo di Castrolibero accusato di molestie

È indagato il professore dell’istituto “Valentini-Majorana” di Castrolibero che si sarebbe reso responsabile di molestie nei confronti di alcune studentesse. Intanto è arrivata una seconda denuncia contro il docente.
A cura di Susanna Picone
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È adesso indagato il professore di matematica e fisica dell'istituto di istruzione superiore "Valentini-Majorana" di Castrolibero (Cosenza) che avrebbe molestato negli anni alcune sue studentesse. La Procura della Repubblica di Cosenza sta conducendo un’inchiesta sui presunti fatti accaduti nell’istituto, occupato ormai da giorni dagli studenti proprio per chiedere chiarezza su quanto accaduto. È notizia di questo pomeriggio anche una seconda denuncia nei confronti del docente: a presentarla alla Polizia è stata un'ex studentessa dell'istituto, oggi maggiorenne. A quanto si apprende, la giovane si troverebbe ancora negli uffici della Questura di Cosenza per illustrare agli investigatori i fatti oggetto della sua denuncia.

Al polo scolastico Valentini-Majorana di Castrolibero sono giorni importanti: Roma ha inviato gli ispettori per capire la fondatezza delle ragioni per cui centinaia di studenti da qualche giorno stanno occupando la scuola. Al centro della vicenda ci sono appunto le presunte molestie sessuali da parte di uno o più docenti su cui indagano i carabinieri per conto della procura della Repubblica. Molti studenti accusano anche la dirigente della scuola che non sarebbe intervenuta dopo le prime denunce.

"Ho notato un cambio di atteggiamento da parte degli ispettori ministeriali", ha detto ai giornalisti Fausto Cirillo, uno dei tre studenti di Castrolibero che hanno partecipato all'incontro tra gli inviati del Ministero e la giovane che ha presentato denuncia. "Gli ispettori – ha detto ancora Cirillo – mi sono sembrati più solidali con la nostra compagna e, più in generale, con noi studenti. Ed anche, devo dire, meno distanti rispetto alle motivazioni che ci hanno indotto ad occupare la scuola, protesta che, al momento, siamo intenzionati a continuare".

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