Cos’è successo al ristorante di Gubbio: tutti i dubbi sulla storia dell’intossicazione di massa
Da alcuni giorni tra chat WhatsApp, audio e foto sui social sta letteralmente spopolando una singolare notizia che parla di una presunta intossicazione di massa che sarebbe avvenuta in un ristorante di Gubbio durante un evento di una associazione di pesca sportiva. Vengono descritte scene definite “apocalittiche”, tra malori, dissenteria fulminante, incidenti stradali e persone in ospedale. In realtà sono tantissimi i dubbi su questa ricostruzione che appare quantomeno ingigantita.
Partiamo dalla data dei fatti che risale a circa venti giorni fa, il 2 ottobre scorso, quando nel locale della città umbra si sono riunite quasi un centinaio di persone di una società di pesca sportiva per un pranzo per un evento di tesseramento. Le prime notizie sui gruppi WhatsApp appaiono già alcuni giorni dopo ma la storia diviene di dominio pubblico nelle settimane successive.
Come ha spiegato a Fanpage.it il gestore del locale, durante l’evento è stato effettivamente servito anche del pesce crudo, preparato però da un altro ristorante che era stato interessato dall’associazione, e poche persone hanno accusato attacchi di dissenteria dopo il pranzo, ma le due cose non necessariamente sono collegate.
Del resto nessuno ha denunciato finora una intossicazione alimentare e nessun controllo è scattato per il locale come invece dovrebbe accadere in caso di intossicazione alimentare di massa. Secondo il locale, durante l’evento, circa una quindicina di persone su circa un centinaio di presenti avrebbe affettivamente accusato malesseri intestinali successivamente, ma nessuna scena di panico.
Le uniche due persone che hanno effettivamente avuto bisogno dell’intervento medico del personale del 118 sono stati due avventori del locale di Gubbio che però hanno accusato uno scompenso cardiaco. Dal ristorante stanno valutando eventuali querele contro chi ha diffuso i messaggi e spiegano:
“I malori nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati” sostengono dal locale dove stanno valutando eventuali querele.
La stessa associazione di Pesca di Gubbio interessata, contattata da Fanpage.it, ha smentito le intossicazioni alimentari assicurando che nessuno dei partecipanti al pranzo è ricorso a cure mediche ospedaliere per malesseri intestinali e quindi non è stata fatta alcuna segnalazione alle autorità competenti. Inoltre specificano che anche gli esami sulle due persone che si erano sentite male non hanno evidenziato intossicazioni. La nota dell'associazione recita:
"Nessuna delle persone partecipanti al pranzo si è recata presso autorità sanitarie ed ha avuto necessità di alcun intervento sanitario. Le due ambulanze accorse sul luogo hanno trasportato per accertamenti due pazienti dimessi nel tardo pomeriggio, non evidenziando alcuna intossicazione alimentare nei referti"
Nessuna comunicazione di intossicazione alimentare da parte di Asl o altre autorità sanitarie è arrivata all'amministrazione comunale di Gubbio come ha confermato a Fanpage.it il sindaco Filippo Stirati. "Non è successo nulla, né dal punto di vista dei reati né di carattere sanitario né di interesse pubblico. A noi non è arrivato nessun atto ufficiale da parte dell'Asl e nessuno è finito in ospedale a differenza ad esempio di persone intossicate dai funghi come accade spesso e come accaduto nei giorni scorsi" ha sottolineato il primo cittadino, aggiungendo: "Tra l'altro conosco l'attività ed è molto seria".
Anche sulle foto dei presunti malesseri pubblicate sui social ci sono molti dubbi. Una è sicuramente un fake e si riferisce in realtà a un costume di carnevale proprio per simulare un evento di dissenteria che è in vendita online.
Infine per quanto riguarda l’incidente a cui fa riferimento uno degli audio diffusi online, effettivamente un altro partecipante al pranzo a Gubbio è stato coinvolto in uno schianto autonomo e ha avuto bisogno di un carro attrezzi mentre tornava a casa ma anche in questo caso non c'è un collegamento diretto con il pranzo.