Cos’è la revisione del processo penale e cosa potrebbe cambiare nella sentenza sulla strage di Erba
La Corte d'Appello di Brescia ha ritenuto ammissibile la richiesta di revisione del processo per la Strage di Erba, avvenuta l'11 dicembre 2006, quando furono uccise quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.
Il 3 maggio del 2011 la Cassazione confermò la condanna all'ergastolo per Rosa Bazzi e Olindo Romano, i due coniugi ritenuti responsabili del quadruplice omicidio. "Si tratta di una ‘notizia bomba' perché la revisione è un mezzo d'impugnazione straordinario", spiega a Fanpage.it il giudice Valerio de Gioia, consigliere di Corte d'Appello di Roma, a cui è stato chiesto di spiegare quanto accaduto e cosa accadrà dopo il primo marzo, data in cui è stata fissata la prima udienza del processo di revisione.
In quali casi viene accettata la richiesta di revisione
"La regola vuole che, se si celebra un processo, si arriva a sentenza e questa passa in giudicato, il condannato deve scontare la pena, non ci sono alternative. – precisa il magistrato – La revisione viene infatti utilizzata in casi rarissimi: per esempio, se a distanza di tempo si scopre che l'assassino era un altro. Questo è un processo molto delicato (quello di Erba, ndr), che sembrava blindato, perché ha portato a una condanna sulla base di un numero importante di elementi, tra cui anche un testimone oculare, Mario Frigerio, e una iniziale confessione dei due, poi ritrattata".
Ma quando si può accedere alla revisione? Il giudice spiega che questo avviene solamente "quando vengono presentati degli elementi di prova nuovi o anche già esistenti, ma che non erano stati presi in considerazione nel giudizio precedente, documenti o testimoni non considerati nella sentenza. Oppure, prove prese in considerazione all'epoca, ma che grazie all'utilizzo di strumenti nuovi, potrebbero permettere una valutazione differente".
Come osserva De Gioia, si può chiedere la revisione solo per essere assolti e non per ottenere uno sconto di pena. "Se un imputato viene assolto, invece, si trova in una botte di ferro, perché nessuno può più fare nulla, anche se si scopre successivamente che è colpevole", precisa De Gioia. "Diverso è invece il caso della condanna. La revisione è uno strumento raro ma importante perché, se non esistesse, anche a fronte di elementi oggettivi, si rischierebbe di lasciare in galera un innocente."
Come funzionano la richiesta e il processo di revisione
La richiesta di revisione viene presentata alla Corte di Appello che fa una prima valutazione sommaria, superficiale, per verificare che l'istanza sia stata fatta correttamente, con nuovi elementi di prova, ma soprattutto verifica che questa non sia manifestamente infondata.
"Ci sono due fasi, una rescissoria e una rescindente, e il fatto che nel caso di Erba sia stata accolta la prima, non significa che devono essere assolti perché sono innocenti. – spiega ancora il giudice – Quanto piuttosto che, sulla base degli elementi presentati, non è possibile escludere che il processo possa avere un esito diverso. Così come non si può escludere che venga confermata la condanna".
I due al momento non sono stati liberati. Infatti, "solo di fronte a elementi che dimostrino in maniera evidente l'innocenza il giudice può emettere un ordine di sospensione dell'esecuzione della condanna e non è questo il caso", precisa il giudice. "Devono esserci elementi pesantissimi sul fatto che i due non c'entrino niente. In questo caso non hanno portato, per esempio, un video mai acquisito in cui si vede una persona compiere l'omicidio al posto loro. Con la richiesta di risentire qualcuno o di fare nuovi accertamenti tecnici su elementi già acquisiti, bisogna aspettare il nuovo esito", aggiunge.
Olindo Romano e Rosa Bazzi dovranno quindi attendere la celebrazione del giudizio per vedere eventualmente se sono innocenti e, solo se dovessero essere prosciolti, potranno venir liberati. E, come spiega il magistrato, "a quel punto potrebbero fare richiesta di un ristoro economico per il cosiddetto ‘errore giudiziario', che non è del magistrato, quanto di tutti i soggetti coinvolti nel processo".
Quali potrebbero essere gli scenari dopo l'udienza del primo marzo
Dopo l'udienza del primo marzo gli scenari saranno due, spiega de Gioia: "Che venga confermata la sentenza di condanna o che, alla luce di questi nuovi elementi, venga riconosciuta l'assenza di responsabilità. In quel caso verrebbero assolti e ne verrebbe decisa l'immediata liberazione".
"Si tratta di una buona notizia per loro perché l'ammissibilità non viene data facilmente. Per come è stato raccontato si tratta di un processo che dev'essere rifatto. Anche io, nel dubbio, avrei acconsentito. – dice il consigliere – Perché anche di fronte a una minima possibilità che possano non essere responsabili, dev'essere celebrato il processo di revisione, sarebbe una follia tenere in carcere un innocente".
"Questo però non vuol dire che lo siano già, ma solo che, tra i vari esiti, potrebbe esserci il fatto che non siano responsabili. – aggiunge – Il primo marzo si ripartirà per introdurre i nuovi elementi di prova e valutarli alla luce di quelli già acquisiti, quindi non solo quelli a loro favore. I tempi non saranno lunghissimi perché non si rifarà tutta l'istruttoria. Se devono fare degli accertamenti di natura tecnica, richiedono tempi tecnici. Parliamo però solo di qualche mese e non di anni".