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Cos’è il passaporto Covid europeo e come funzionerà: la proposta dell’Ue

Un passaporto Covid vero e proprio, questa è la proposta legislativa portata avanti dalla Commissione europea per riprendere a viaggiare nel continente in sicurezza. Il digital green pass – annunciato da Ursula Von der Leyen – terrà conto del vaccino e del risultato dei tamponi fatti nel caso in cui non lo si abbia ancora ricevuto, ma anche della eventuale guarigione dal virus. La presidente garantisce che la privacy e la sicurezza dei dati saranno prioritarie.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Tornare a spostarsi liberamente in Europa: è questo l'obiettivo dell'Ue. Come raggiungerlo? Con un passaporto Covid. Si tratta di una vera e propria proposta di legge, con un valore riconosciuto dunque, non opzionale. L'annuncio lo ha dato Ursula Von der Leyen su Twitter: "Presenteremo questo mese una proposta legislativa per un digital green pass". Il passaporto verde digitale ha l'obiettivo di fornire: "La prova che una persona è stata vaccinata, i risultati dei tamponi per coloro che non hanno ancora ricevuto il vaccino e informazioni sulla eventuale guarigione dal Covid-19", spiega la presidente della Commissione europea. I dati personali saranno protetti, così come la sicurezza e la privacy dei cittadini europei.

Il digital green pass servirà a "facilitare la vita degli europei", continua Von der Leyen. L'obiettivo della proposta di legge portata avanti dalla Commissione Ue è "consentire ai cittadini di muoversi gradualmente in sicurezza nell'Unione o all'estero, per lavoro o per turismo". Un vero e proprio passaporto che contenga tutte le informazioni necessarie, in sostanza. La proposta della Commissione sarà presentata ufficialmente il prossimo 17 marzo, ma è stata già annunciata ai ministri della Salute dei Paesi europei in un incontro informale in videoconferenza.

Non sarà un optional, ma una vera e propria legge. Il pass verde, secondo quanto spiegato dal vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas ai ministri della Salute, "sarà una proposta legislativa, non un optional, ma avrà il valore di uno strumento legale sulla base dei Trattati per il libero movimento". Il passaporto Covid sarà presentato ai leader dell'Unione europea al vertice del 25 marzo e "sulla base di questo saranno fatti i passi per organizzare la mobilità vera e propria". L'intenzione è quella di accelerare i tempi per riprendere con gli spostamenti in sicurezza in Europa, soprattutto in vista dell'estate. Nel frattempo dal Regno Unito fanno sapere che ci sarà un coordinamento con l'Ue sulla questione.

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