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Cosa succede all’orsa F36 dopo la decisione del Tar di Trento di annullare la sua uccisione

Il TAR ha annullato l’ultimo di una serie di decreti firmati dal presidente della provincia, Fugazzi, per abbattere gli animali “problematici”. E ora che succede?
A cura di Biagio Chiariello
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Ieri mattina, 10 settembre, il tribunale amministrativo regionale di Trento ha sospeso il decreto di abbattimento dell’orsa F36 firmato la scorsa settimana dal presidente della provincia autonoma Maurizio Fugatti. Il Tar locale, in composizione monocratica, ha accolto il ricorso presentato dai legali dell’associazione animalista Leal Odv venerdì scorso.

L’ennesimo tentativo di uccidere un’orsa in Trentino non arriva a concretizzarsi così come era già capitato a maggio con gli altri plantigradi ‘complicati' Jj4 e Mj5; il primo responsabile ad aprile della morte di Andrea Papi, runner 26enne aggredito mortalmente nei boschi di Caldes, in Val di Non, il secondo a marzo aveva ferito un escursionista col suo cane in Val di Rabbi, a pochi chilometri dal monte Peller.

Perché l'orsa rischiava l'uccisione

La soppressione dell'orsa era stata decisa la scorsa settimana in seguito all'aggressione ai danni di due giovani escursionisti avvenuta, lo scorso 30 luglio, sulla strada che porta a Malga Avalina, nel Comune di Sella Giudicarie.

L'animale ha inseguito uno dei ragazzi rifugiatosi su un abete, buttandolo a terra. Qualche giorno più tardi, il 6 agosto, l'orsa ha effettuato un falso attacco nei confronti di due persone, marito e moglie, che si trovavano nella stessa zona, a circa due chilometri dalla prima aggressione.

Quale futuro per F36

Secondo il giudice – che ha parzialmente accolto le richieste avanzate dalle varie associazioni Leal, Lav, Lndc, Wwf, Enpa, Oipa e Leidaa – "l'unica cautela ragionevolmente praticabile, allo stato, è quella di consentire la cattura di F36 senza procedere al suo abbattimento ma provvedendo a rinchiudere l'animale nel centro faunistico di Casteller, a Trento".

La trattazione della questione avverrà in camera di consiglio il prossimo 12 ottobre.

Ora dunque F36 va catturata. Le procedure dovrebbero cominciare nelle prossime ore, ma si teme un prolungamento dei tempi visto che i dati trasmessi dal radiocollare non hanno permesso di individuare esattamente l'orsa e che il posizionamento delle trappole richiede diversi giorni.

L'orsa Gemma, nuova incursione a Scanno

E nelle ultime ore un altro orsa ha fatto discutere in Abruzzo. Si tratta di Gemma, che la scorsa notte si è introdotta in una palazzina a Scanno (L'Aquila), dove, ironia della sorte, ha sede la pasticceria "Pan dell'orso".

L'esemplare è noto nella zona per le sue incursioni: poco meno di una settimana aveva depredato un hotel, divorando una torta e una crostata, per poi addormentarsi nel giardino di una villa.

E poi c'è il caso di Amarena, uccisa in Abruzzo

Sempre in Abruzzo due settimane fa è stata uccisa l'orsa Amarena per mano di un 56enne di San Benedetto dei Marsi. Ieri circa 2mila persone sono scese in strada a Pescina, provincia dell'Aquila, dove l'animale era passato diverse volte, per chiedere giustizia.

Le associazioni ambientaliste e animaliste chiedono  un impegno per la tutela dei suoi due cuccioli e una maggiore difesa della fauna italiana, anche attraverso un inasprimento delle pene per chi si macchia di questi crimini

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