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Cosa succede a chi attacca i lucchetti sul Ponte Milvio

La decisione di rimuovere i celebri lucchetti dell’amore da Ponte Milvio non è piaciuta agli innamorati che ben presto hanno superato i “controlli” e ne hanno affissi altri. Roma però ha deciso che non vuole vederne più su quel ponte. Come fare? Rispondere alla trasgressione con multe salate.
A cura di Susanna Picone
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La decisione di rimuovere i celebri lucchetti dell’amore da Ponte Milvio non è piaciuta agli innamorati che ben presto hanno superato i “controlli” e ne hanno affissi altri. Roma però ha deciso che non vuole vederne più su quel ponte. Come fare? Rispondere alla trasgressione con multe salate.

I celebri lucchetti dell’amore di Ponte Milvio continuano a scatenare problemi e qualche polemica nella Capitale, nonostante giorni fa siano stati ormai rimossi dal celebre ponte romano che, a causa di questa moda portata avanti dai giovanissimi della città e non solo, aveva assunto un aspetto ormai diverso e subito anche qualche danno. La decisione di rimuoverli e di spostarsi in un museo non sembra però aver risolto il problema (quanto piuttosto forse aver acceso la voglia di trasgressione), qualche nuovo lucchetto è infatti già tornato al suo posto, tanto che in Campidoglio stanno cercando un’altra soluzione. Quale? Multare, anche pesantemente, chi trasgredisce il divieto. Una delibera ad hoc, insomma, per prevedere multe salatissime ai giovani rimasti affascinati dal romanzo e dal film che inaugurò questo segno d’amore, “Tre metri sopra al cielo” di Federico Moccia. I giovani innamorati sono avvisati, si parla di sanzioni fino a 250 euro.

Intanto l’altro dibattito continua: “Che fare dei lucchetti rimossi?” – Eventuali multe, quindi, per i nuovi lucchetti pensati per Ponte Milvio ma intanto cosa fare di quelli ormai spostati e finiti al momento sotto un telone nel parcheggio del XX Municipio? Per qualcuno, come il consigliere del Pd Alessandro Cozza, dovrebbero essere venduti e spendere il ricavato per un fine “nobile”, comprare cioè due defibrillatori da donare alla Croce Rossa. Così diventerebbero davvero un simbolo d’amore, secondo l’esponente Pd. Ma gli altri, invece, non sono d’accordo: l’idea di Cozza non convince il presidente del XX Municipio Gianni Giacomini che parla invece di rispetto nei confronti dei ragazzi che li hanno messi, per questo andrebbero preservati a futura memoria. Insomma, il dibattito è più che aperto, tra le proposte e le ipotesi quelle del museo, della terrazza sul Tevere o anche quella di Monte Mario. Ma per ora nulla è ancora deciso.

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