Cosa sono l’Ultima commendatio e la Valedictio, i riti al funerale di Papa Francesco prima della sepoltura

Volgono al termine i funerali di Papa Francesco, cominciati oggi, sabato 26 aprile, alle 10 sul sagrato di piazza San Pietro e celebrati dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Prima che il feretro del Pontefice venga trasferito nella Basilica di Santa Maria Maggiore, come precisato nel suo testamento, per la tumulazione, mancano altri due riti, l'Ultima Commendatio e la Valedictio, molto importanti perché segnano il momento di massimo commiato del defunto.
Cos’è l’Ultima Commendatio: il testo della preghiera e la traduzione
L'Ultima Commendatio, che letteralmente significa "ultima raccomandazione", è una preghiera che recita in genere così: "Noi affidiamo alla terra il corpo mortale del nostro fratello (o sorella) nell'attesa della sua risurrezione; accolga il Signore la sua anima nella comunione gloriosa dei santi; apra egli le braccia della sua misericordia, perché questo nostro fratello, redento dalla morte, assolto da ogni colpa, riconciliato con il Padre, e recato sulle spalle dal buon Pastore, partecipi alla gloria eterna nel Regno dei cieli". Viene recitata dopo che il celebrante con i ministranti asperge il feretro con l'acqua benedetta e l'incenso.
Il significato della Valedictio, l’ultimo saluto a Papa Francesco
La Valedictio – dal saluto latino "vale" – è invece l’estremo commiato al defunto. La formula più usata è: "Venite, santi di Dio, accorrete, angeli del Signore. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell'Altissimo. Ti accolga Cristo, che ti ha chiamato, e gli angeli ti conducano con Abramo in paradiso. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell'Altissimo. L'eterno riposo donagli, o Signore, e splenda a lui la luce perpetua. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell'Altissimo". Poi il feretro viene portato verso il luogo della sepoltura: un corteo funebre accompagnerà la salma del Papa dalla Basilica di San Pietro alla Basilica di Santa Maria Maggiore "a passo d'uomo per consentire alla gente di salutarlo".