Guerra Ucraina, cosa significa che l’Italia può diventare garante della sicurezza mondiale
L'Italia a garanzia della pace e della sicurezza mondiale. È questa la strada indicata dal presidente dell'Ucraina Zelensky negli ultimi giorni. Precisiamo: "Anche l'Italia" e non "solo l'Italia". Il leader del Paese che da oltre un mese è coinvolto nella guerra con la Russia ha parlato diverse volte di creare un gruppo di Stati che possa difendere l'Ucraina in caso di attacco futuro. E tra questi, nel piano di Zelensky, ci sarebbe anche l'Italia: "Il nostro presidente ha lanciato l'iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione – ha spiegato questa mattina l'ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk – Secondo il nostro presidente, di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l'Italia. Sono contento di vedere l'Italia in questo elenco".
La paura di Zelensky, in queste ore di nuove aperture sulle richieste della Russia nei colloqui per la pace, è che qualsiasi accordo possa non avere futuro. O quantomeno un futuro stabile. Se l'Ucraina dovesse rinunciare all'integrità territoriale, perdendo nuovi pezzi, magari riconoscendo la Crimea e lasciando andare – ancora non è chiaro con che modalità – il Donbass, vorrebbe almeno la garanzia di non ritrovarsi nella stessa situazione tra cinque, dieci o vent'anni.
Di entrare nella Nato, ormai è evidente, non se ne parla più. Zelensky, però, sta cercando di tutelare in qualche modo la sicurezza degli ucraini in futuro. Neutrale va bene, insomma come chiedono i russi, ma non cuscinetto da invadere quando si vuole. Perciò questo gruppo di Paesi difensori – che poi comprenderebbe anche Russia e Cina, in quanto membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu insieme a Francia, Regno Unito e Stati Uniti – servirebbe unicamente a tutelare la sicurezza future dell'Ucraina con un accordo scritto ad hoc. Per non ritrovarsi mai più nella situazione attuale, in pratica.
Il ruolo dell'Italia, quindi, così come degli altri Paesi che – nell'idea di Zelensky – potrebbero firmare questo ipotetico accordo, sarebbe quello di difendere l'Ucraina da un eventuale attacco armato. In pratica, se un mese fa questo accordo fosse stato già firmato, oggi saremmo i soldati italiani sarebbero in Ucraina a combattere la guerra contro la Russia. Che un accordo del genere possa andare in porto, al momento, è molto difficile. La sicurezza futura del Paese è però – giustamente – una priorità assoluta per Zelensky, che continuerà a chiedere garanzie al tavolo dei negoziati.