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Omicidio a Pescara: 17enne ucciso a coltellate

Cosa sappiamo sull’omicidio del 17enne, ucciso in un parco a Pescara: i debiti per droga e la trappola

Cosa sappiamo sull’omicidio del 17enne ucciso a Pescara nei pressi del parco Baden Powell con circa 25 coltellate: dal movente da ricercare nei debiti per droga alla testimonianza di un giovane pentito, alle indagini su due minorenni degli ambienti bene della città abruzzese.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio.
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Un ragazzo di 17 anni è stato ucciso a coltellate domenica pomeriggio a Pescara. Un fatto grave, che coinvolge anche altri minorenni: sono due, infatti, i coetanei indagati per l'omicidio, entrambi provenienti dagli ambienti bene della città abruzzese. Uno è figlio del comandante di una stazione dei carabinieri della provincia, l'altro di un noto avvocato. Alla base del delitto probabilmente un debito di droga tra i 200 e i 250 euro. Ma procediamo con ordine.

Il ritrovamento del cadavere del 17enne e le dichiarazioni del giovane "pentito"

Il ritrovamento del cadavere del ragazzo nei pressi del parco "Robert Baden Powell", in via Raffaello, è avvenuto intorno alle 21 di domenica sera. L'allarme sarebbe partito da un giovane che era con il gruppo, insieme al quale si trovavano anche i due indagati, e che si sarebbe "pentito" rendendosi conto della gravità della situazione.

Poche ore dopo, i responsabili dell'aggressione sono stati individuati. Determinante, nel lavoro certosino condotto dagli investigatori della squadra Mobile della Questura di Pescara, diretti dal vice capo Mauro Sablone, oltre alla testimonianza, anche la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti al parco e presso il vicino stabilimento balneare.

La ricostruzione dell'omicidio e la dinamica dell'aggressione

Secondo quanto ricostruito finora, il  gruppo di ragazzi ha raggiunto il parco domenica pomeriggio. Poi due di loro sono entrati e hanno incontrato il 17enne. Attirato una zona non sorvegliata, lo hanno colpito ripetutamente con un coltello, presumibilmente da sub. Sarebbero state almeno 25 le coltellate inflitte Dopo averlo abbandonato tra le sterpaglie si sono allontanati. Il gruppo, poi, è andato al mare, in uno stabilimento balneare del centro, e ha fatto il bagno. Lì, stando alle testimonianze raccolte, sarebbe stato abbandonato il coltello. L'arma, al momento, non è stata trovata e vanno avanti le ricerche dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco.

Perchè il 17enne è stato ucciso: le ipotesi sul movente

Il movente dell'aggressione sarebbe da ricercare in un debito di droga tra i 200 e i 250 euro. Non è chiaro, al momento, se i due minorenni siano entrati in azione con l'intento di uccidere o se si sia trattato di una lite finita male. Gli investigatori hanno anche ipotizzato che il giovane potesse essere stato vittima di uno scontro tra bande, legate al mondo della droga, forse per un diverbio.

I due presunti autori dell'omicidio non avrebbero mostrato segni di pentimento. Eppure è stato definito "fondamentalmente di persone apparentemente normali" il contesto sociale che contraddistingue sia la vittima che i due presunti omicidi, di un anno più piccoli, tutti e tre cittadini italiani. È quanto emerge da fonti vicine al Tribunale per i minorenni dell'Aquila.

A quanto pare, tuttavia, uno dei due fermati per l'omicidio del ragazzo durante il primo interrogatorio che si è svolto ieri presso la questura di Pescara ha affermato di non aver mai conosciuto la vittima, ma solo di sapere chi fosse. Ma è tutta la ricostruzione dei fatti ad avere ancora lati molto oscuri, anche perché si ha a che fare con le deposizioni di ragazzini alcuni dei quali vengono descritti sotto choc. Poco chiara anche la dinamica dell'omicidio, ferme restando le 25 coltellate, chi sia stato a sferrarle o se ci sia stata una cooperazione.

I due ragazzi intanto dopo la chiusura dell'interrogatorio sono stati trasferiti uno presso la struttura dedicata all'accoglienza presso il Tribunale dei Minori dell'Aquila, l'altro presso una struttura analoga nel centro di Roma.

Le reazioni della comunità di Pescara

L'omicidio ha provocato sgomento nella comunità locale. "Il grave evento di cronaca che ha colpito la città di Pescara ci ha lasciato attoniti. Fatti di violenza che coinvolgono dei giovani ragazzi non dovrebbero accadere. A nome personale e della giunta regionale porgo il cordoglio ai familiari della vittima. Ringrazio le forze dell'ordine che da subito si sono attivate per garantire la sicurezza nella città di Pescara", è stato il commento del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a proposito dell'omicidio del 17enne.

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