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Matteo Messina Denaro

La figlia Lorenza Alagna e l’ultima compagna: cosa sappiamo sulla vita privata di Messina Denaro

Della vita privata del boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato oggi a Palermo, si sa pochissimo: ha avuto una figlia, Lorenza, che ha preso il cognome della madre, e alcune delle sue donne hanno avuto un ruolo di rilievo nella sua latitanza.
A cura di Ida Artiaco
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Matteo Messina Denaro dopo l'arresto.
Matteo Messina Denaro dopo l'arresto.
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Della vita privata di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso arrestato questa mattina nella clinica privata Maddalena di Palermo, non si sa molto. Latitante per 30 anni, dal 1993, detto ’U siccu, ma anche "Diabolik", come il suo fumetto preferito, si hanno pochissime informazioni sulla sua famiglia e sui suoi amori.

La lettera sulla latitanza alla prima fidanzata

Nel 1993 annunciò la latitanza in una lettera scritta alla fidanzata dell'epoca, Angela, dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze: "Sentirai parlare di me, mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità". Precedentemente era stato legato all'austriaca Andrea Hasleher, che lavorava in un albergo di Selinunte.

Chi è Lorenza, figlia di Messina Denaro e Francesca Alagna

Di certo, è stato a lungo legato con Francesca Alagna, sorella del commercialista di fiducia dell'ex patron della Valtur, Carmelo Patti, sospettato di essere un prestanome del padrino. Dal loro legame è nata anche una figlia, Lorenza, nel 1996, che ha preso il cognome della madre. Mai riconosciuta, come ha confidato a un amico, anche se la donna e la ragazza sono state accolte sin dal primo momento a casa della madre del boss a Castelvetrano. Se ne sono andate solo nel 2013.

Non è stato mai chiarito se sia stato un atto di ribellione della ragazza o, come appare più probabile, una scelta causata dal fatto che madre e figlia non riuscivano più a vivere in una casa assediata da polizia e carabinieri. Nel 2021 Lorenza ha avuto anche un bimbo che non si chiama Matteo come il nonno.

La relazione e i pizzini con Maria Mesi

Dopo Francesca, le cronache ricordano anche il nome di Maria Mesi, che è stata condannata a tre anni per favoreggiamento per averlo ospitato a Bagheria e a Palermo e accompagnato durante la latitanza. "Sei la cosa più bella che ci sia" è il messaggio che aveva affidato a uno dei "pizzini", intercettati dagli investigatori. Maria, che si firmava Mari oppure Mariella, pensava anche alle innocenti passatempi di Matteo con i videogiochi Nintendo, ancora di prima generazione. Attenzioni che si intrecciavano con le confidenze di due innamorati.

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