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Cosa sappiamo sulla scomparsa di Salvatore Chiofalo: dall’auto bruciata alla richiesta di archiviazione

Il 32enne Salvatore Chiofalo e scomparso nel 2016 da Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. Da allora di lui nessuna traccia ad eccezione dell’auto bruciata. Dopo nuove indagini, ora la Procura ha chiesto l’archiviazione per quattro indagati ma la famiglia si oppone.
A cura di Antonio Palma
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Salvatore Chiofalo aveva 32 anni al momento della scomparsa da Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. L'allevatore siciliano era uscito di casa in auto la mattina dell'ormai lontano 27 agosto 2016 e da allora nessuno lo ha più visto. Il giorno dopo la sua auto venne rinvenuta bruciata ma di lui nessuna traccia. Le indagini, che hanno ipotizzato anche un caso di lupara bianca, purtroppo non hanno portato a nulla e la stessa procura ora ha chiesto l'archiviazione per gli unici quattro indagati.

La scomparsa di Salvatore Chiofalo e il ritrovamento dell'auto bruciata

Erano circa le 6.30 della prima mattina del 27 agosto del 2016, un sabato, quando Salvatore Chiofalo uscì di casa salendo nella sua auto, una Toyota Land Cruiser bordeaux, allontanandosi. Da quel momento di lui si sono perse per sempre le tracce. I parenti non sono più riusciti a contattarlo e le ricerche in zona non hanno portato a nulla, a parte la scoperta di un brutto indizio. Poche ore dopo la denuncia di scomparsa, infatti, la stessa auto del 32enne venne rinvenuta bruciata e carbonizzata in località Praga, zona collinare di Barcellona Pozzo di Gotto.

Cosa c'entra la lupara bianca con Salvatore Chiofalo

Vista la dinamica della sparizione e alcuni elementi indiziari, gli inquirenti sospettano un caso di cosiddetta Lupara bianca. Salvatore Chiofalo potrebbe essere stato ucciso e il suo corpo poi fatto sparire in stile mafioso. La zona dove è stata rinvenuta l'auto infatti è tristemente nota per il ritrovamento, nei primi anni 90, di cadaveri di persone rapite e fatte sparire per decisione del “Gotha” mafioso locale. Gli inquirenti hanno sospettato di quattro allevatori locali ma non sono riusciti a raccogliere prove.

Chi sono i quattro allevatori indagati

Il caso di Salvatore Chiofalo venne riaperto nel 2022 a seguito di indagini difensive condotte dagli avvocati della famiglia del 32enne. Da alcuni audio precedentemente accantonati, infatti, vennero individuati quattro allevatori della zona. Dalle indagini era emerso che lo scomparso aveva prestato soldi a uno di loro al quale richiedeva la restituzione ed erano nati dissidi. Inoltre i percorsi e gli spostamenti che in quei giorni avrebbero effettuato gli stessi allevatori erano compatibili coi luoghi della scomparsa.

Le indagini e la richiesta di archiviazione

Le nuove indagini della Procura, condotte con l'ausilio dei Ris e di un nutrito schieramento di agenti tra cui lo Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, avevano portato a scandagliare palmo a palmo la zona collinare tra Gala, Migliardo, Maloto e Fondacarso ma anche a ulteriori esami su reperti audio e video e su un teschio umano. l pm hanno ipotizzato il reato di rapimento e la soppressione del cadavere ma dopo due anni senza risultati concreti, la scorsa settimana la procura ha chiesto l'archiviazione del caso.

Perché la famiglia di Salvatore Chiofalo si oppone all'archiviazione del caso

Contro l'archiviazione la famiglia di Salvatore Chiofalo che non si arrende e chiede verità. "Ci sono molti indizi e intercettazioni che chiariscono la situazione, dobbiamo andare avanti", affermano con determinazione i parenti. I famigliari del 32enne chiedono di approfondire ancora i dialoghi intercettati, che nella prima fase delle indagini erano stati frettolosamente classificati come “incomprensibili” e gli errori di trascrizione delle intercettazioni telefoniche.

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