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News su migranti e sbarchi in Italia

Cosa sappiamo sugli undici cadaveri di migranti recuperati dalla nave Ong Geo Barents

La nave Geo Barents ha recuperato undici corpi senza vita di persone migranti al largo della Libia: sembra probabile che siano state vittime di uno stesso naufragio. La Procura di Agrigento ha contestato il Viminale per la decisione di mandare la nave a Genova e i cadaveri a Lampedusa. Altri corpi sono stati.
A cura di Luca Pons
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Undici corpi di persone migranti, con tutta probabilità morte in un naufragio da giorni, sono state recuperate al largo della Libia dalla Geo Barents, nave gestita da Medici senza frontiere. La nave, che ora è diretta a Genova per trasportare le 165 persone che ha soccorso nel Mediterraneo, ha trasbordato i cadaveri su una motovedetta della Guardia costiera, che li ha portati a Lampedusa. La Procura di Agrigento ha contestato la scelta di far sbarcare la nave in Liguria. Al momento, non è ancora noto se le vittime fossero persone migranti che si trovavano sulla stessa imbarcazione, poi naufragata. Nel frattempo, sono stati avvistati altri cadaveri nella stessa zona.

Quando sono stati avvisati i cadaveri

Le vittime erano già state segnalate nella giornata di ieri da Seabird, l'aereo che opera per Sea Watch e dà supporto alle operazioni di soccorso. Si trovavano tra 35 e 77 chilometri dalla costa della Libia: "Abbiamo provato a contattare una motovedetta libica – in inglese e in arabo via radio – affinché li recuperasse ma senza risposta. Per loro e per l'Ue queste persone non valgono nulla neanche da morte. Il nostro pensiero va ai loro cari e chi vive nell'incertezza di non sapere se parenti e amici siano vivi o morti", aveva comunicato la Ong.

Sul posto era poi intervenuta, nella notte di ieri, la Geo Barents. Dopo un'operazione di oltre nove ore, gli undici cadaveri erano stati recuperati. Oggi, ad accoglierli al molo Favarolo di Lampedusa era presente il sindaco Filippo Mannino, con indosso la fascia tricolore: In questo giorno particolare, in cui scegliamo i nostri rappresentanti per l'Europa, sono venuto qui al molo – ha detto Mannino – per ricordare all'Europa intera, qualora ce ne fosse ancora bisogno, cosa fa il nostro Paese, e in particolare che è sempre Lampedusa, con i suoi abitanti e con le forze preposte al soccorso e all'accoglienza, a dare dignità di essere umani a queste persone". All'hotspot siciliano ci sono 559 migranti, e questa sera dovrebbe avvenire il trasferimento di 200 di loro.

Lo scontro tra la Procura di Agrigento e il governo Meloni

Il sindaco Mannino ha anche cercato di fare in modo che i corpi non restassero sull'isola, ma venissero trasportati subito a Porto Empedocle. Sul loro luogo di sbarco è anche nata una polemica: il procuratore di Agrigento, Giovanni Di Leo, ha affermato che ci sono "plurime criticità" nella gestione della situazione da parte del Viminale. Infatti, "alla nave Ong è stato dato come porto di sbarco quello di Genova. Alla procura di Agrigento, per i fatti commessi in acque internazionali, finirebbe in questo modo per essere attribuita la giurisdizione sul caso", per indagare sul "favoreggiamento di immigrazione clandestina" di cui le undici persone recuperate sarebbero vittime.

Tuttavia, "ogni accertamento sul caso medesimo dovrebbe attendere l'arrivo nel porto di Genova di tutte le persone informate (equipaggio, persone salvate ecc..)", e a sua volta la Procura di Genova potrebbe scegliere di "svolgere gli accertamenti urgenti sulle salme sbarcate a Lampedusa, avviandoli dopo diversi giorni dal loro trasferimento a terra, e verosimile tumulazione". Per di più, il procuratore Di Leo ha sottolineato che "l'isola di Lampedusa non è attrezzata per la conservazione di un così alto numero di cadaveri. Non si comprende la scelta di farli sbarcare a Lampedusa anziché, ad esempio a Porto Empedocle, dove l'attracco della nave eviterebbe un trasbordo in mare".

Il Viminale ha risposto con una nota, dicendo che la scelta è stata dettata da "ragioni umanitarie" e che neanche a Porto Empedocle la Geo Barents avrebbe potuto attraccare. In più, il ministero di Matteo Piantedosi ha rivendicato che la scelta del porto sicuro di sbarco è "insindacabile", e ha promesso che "nessuna salma resterà a Lampedusa".

Altri corpi di migranti trovati nella stessa area

Nel frattempo, oggi l'aereo Seabird ha individuato un dodicesimo cadavere, nella stessa area: "Non sappiamo se tutte le salme recuperate da Geo Barents di Medici senza frontiere siano quelle che avevamo segnalato ieri. Ci troviamo con ogni probabilità di fronte a un grave naufragio", si è limitata a segnalare Sea Watch. Le ricerche continuano, e non è noto se ci siano altri annegati. La nave Ocean Viking, di Sos Mediterranee, a sua volta ha recuperato un cadavere "nella stessa area", come ha fatto sapere la Ong. Ora l'imbarcazione si dirige a Marina di Carrara, a oltre mille chilometri di distanza.

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