Cosa sappiamo dell’omicidio di Oleggio e chi era la vittima Michele Bonetto: “Una brava persona”
Una brava persona, un lavoratore tutto fare, sempre presente quando si trattava di dare una mano agli altri. Così viene ricordato Michele Bonetto, il 46enne che nel pomeriggio di venerdì è stato ucciso a Oleggio, in provincia di Novara.
La comunità di Castelletto Ticino, un comune a 20 minuti di auto dal luogo dell’omicidio dove abitava l’uomo, è scossa: chi lo conosceva fa fatica a esprimere l’incredulità per l’accaduto.
Bonetto, che aveva una moglie e due figlie, era conosciuto sia per la sua attività di muratore sia per il suo impegno costante nel gruppo degli Alpini del comune. Non era iscritto al gruppo da due anni, ma aveva continuato a partecipare alle attività, tanto che, pochi giorni prima di essere ucciso, aveva parlato con il responsabile Daniele Pegoraro per andare all’adunata nazionale degli Alpini a Udine, prevista per metà maggio.
Tra le persone che lo conoscevano anche il sindaco di Castelletto Ticino, Massimo Stilo, che lo ha ricordato come una brava persona, sempre presente al momento del bisogno.
Al momento non sono ancora del tutto chiari i motivi che abbiano portato Bonetto alla morte. Il movente del delitto è ancora al vaglio degli inquirenti. Si sa che Bonetto si era recato alla casa di Vincenzo Lasco in via Cantoni, a Oleggio. Lì i due avrebbero avuto un diverbio molto acceso, in cui Michele Bonetto avrebbe difeso la figlia da presunte avances, che avrebbe portato all’accoltellamento di Bonetto e poi al suo decesso.
Tuttavia non è esclusa la pista legata alla droga. Sembra infatti che nell’appartamento di Lasco, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti penali, siano stati trovati diversi grammi di cocaina. E poi c’è l’arma del delitto, che non è stata ancora trovata dagli inquirenti.
Si tratta del secondo omicidio in pochi giorni nel novarese, sempre a causa di una lite. Diversi giorni fa un uomo di 30 anni era stato accoltellato in seguito a un diverbio acceso con un altro uomo. Nonostante il trasporto in ospedale e un’operazione chirurgica, l’uomo non ce l’aveva fatta.