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Cosa sappiamo dell’incidente al Rally dell’Appennino reggiano: morti due giovani di 21 e 35 anni

Le due vittime dell’incidente di sabato mattina al Rally dell’Appennino si chiamavano Davide Rabotti e Cristian Poggioli. Avevano 21 e 35 anni. Uno dei due si trovava lì ad assistere per uno dei piloti, suo amico. La dinamica è ancora da chiarire, è stata aperta un’inchiesta e acquisito il video girato dall’auto.
A cura di Susanna Picone
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"La dinamica è ancora da chiarire, è stata aperta un'inchiesta, gli inquirenti stanno indagando e la dinamica è al loro vaglio. Per quanto possiamo ricostruire, noi ci possiamo basare sulla posizione in cui era la vettura al termine della corsa, questa si trovava sopra un terrapieno di sei metri, distante più di 50 metri da punto di uscita della sede stradale. Nella sua corsa impazzita la vettura ha travolto due persone, che purtroppo sono decedute". A tentare di spiegare quanto accaduto oggi al Rally dell’Appennino, dove due persone hanno perso la vita, è Simone Bettati, direttore di gara, intervenuto in conferenza stampa al teatro comunale di Ciano d'Enza sull’incidente.

I due giovani morti avevano 21 e 35 anni

Le due vittime dell'incidente al Rally dell'Appennino si chiamavano Davide Rabotti e Cristian Poggioli. Davide, 21 anni, era di Reggio Emilia, Cristian, 35 anni, di Lama Mocogno, in provincia di Modena. Sono morti mentre assistevano su una collinetta a una gara, colpiti da un'auto in corsa. Illese le due persone sulla macchina. Il drammatico incidente si è consumato intorno alle 10 di questa mattina. Secondo una prima ricostruzione, durante la gara che si teneva in località Riverzana tra i Comuni di San Polo d'Enza e Canossa (direzione Borsea – castello di Canossa) su un tratto rettilineo del circuito, un equipaggio a bordo di una Peugeot 208 ha perso il controllo del mezzo uscendo dal circuito. A causa della forte velocità e di un terrapieno che ha fatto da rampa, la macchina si è staccata dal suolo ed è precipitata su una vicina collinetta. Qui i due giovani sono stati travolti.

I soccorsi intervenuti rapidamente

L'Sos è stato attivato dalla stessa vettura che ha avuto l'incidente, i soccorsi sono intervenuti rapidamente, ma per le vittime non c’è stato nulla da fare. "Il segnale di Sos – così il medico di gara Gherardo Vandelli – è stato attivato dalla stessa vettura che ha avuto l'incidente. L'ambulanza era a due chilometri circa dal luogo dell'incidente. È partita alle 9.54 ed è arrivata alle 9.57". Sul posto "il medico dell'ambulanza ha constatato la presenza di due gravi politraumi: i pazienti non respiravano, erano incoscienti e non avevano polso centrale". A quel punto è stato chiesto l'intervento della seconda ambulanza arrivata alle 10.11, mentre "alle 10.03" veniva attivato anche l’intervento dell'elisoccorso. I medici hanno iniziato tutte le manovre rianimatorie necessarie, "protratte fino a cinque minuti dopo l'arrivo dell'elisoccorso", ma è stato dichiarato il decesso sul posto delle vittime. I due giovani non sono mai stati caricati in elisoccorso.

Cristian Poggioli era amico di uno dei due piloti

A quanto è emerso, c’era un rapporto di amicizia tra uno dei componenti dell'equipaggio della vettura coinvolta nell'incidente al rally dell’Appennino reggiano e una delle vittime. Il team a bordo dell’auto uscita fuori strada questa mattina è quello formato da Claudio Gubertini e Alberto Ialungo, in gara su una Peugeot 208 R per la scuderia Millenium Sport Promotion. Il 35enne Cristian Poggioli era amico di uno dei due piloti ed era andato a seguire la corsa da bordo strada. "Tutta la comunità reggiana si stringe attorno al dolore delle famiglie di Davide Rabotti e Cristian Poggioli, deceduti oggi a seguito dell'incidente durante il Rally dell'Appennino a Canossa. Una tragedia che lascia sgomenti tutti noi", il cordoglio su Facebook del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi.

Incidente rally: acquisito il video girato dall'auto

Il video girato da una telecamera nella vettura coinvolta nell'incidente è stato acquisito agli atti dei carabinieri che indagano sull'episodio. Quanto è successo è dunque visibile grazie a questo filmato che consente agli inquirenti di ricostruire la dinamica nei dettagli.

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