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Cosa sappiamo delle perquisizioni a casa di Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte: “Sequestrati anche i cellulari”

Con diverse storie pubblicate sui propri profili Instagram le attiviste Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte hanno riferito di aver subito una perquisizione in casa e il sequestro dei dispositivi elettronici. I fatti risalgono a martedì 28 gennaio. Il motivo non è stato reso noto dalle dirette interessate, ma Selvaggia Lucarelli ha parlato di un’indagine per diffamazione e stalking.
A cura di Eleonora Panseri
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Le attiviste Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte.
Le attiviste Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte.

Con diverse storie pubblicate sui propri profili Instagram le attiviste femministe e scrittrici Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte hanno riferito di aver subito una perquisizione nelle loro abitazioni e il sequestro dei dispositivi elettronici personali, cellulari e computer. I fatti risalgono alla giornata di martedì 28 gennaio.

"Ieri, nella mattinata del 28/01 alle ore 7.30 ho subito una perquisizione in casa mia da parte di sei poliziotti. Sia locale, ovvero degli ambienti, sia personale, ovvero di me medesima. – ha raccontato Fonte. – Mi è stato chiesto di spogliarmi, completamente, e di fare uno squat. Sono stata controllata anche fra i capelli e dietro le orecchie".

"Sono stati inoltre sequestrati tutti i miei dispositivi – smartphone, pc e anche l'agenda -, di conseguenza sarà costretta a razionare il normale svolgimento della mia attività politica in attesa di ricevere indietro i miei device. Scrivo da un cellulare precario", aggiunge.

La stessa versione, seppur con meno dettagli, è stata fornita da Vagnoli. "Ieri mattina presto è avvenuta una perquisizione da parte della polizia municipale presso il mio domicilio che ha portato al sequestro dei miei device elettronici". L'attivista si è anche detta "collaborativa e incredibilmente serena per più motivi".

Le storie pubblicate dalle due attiviste sui loro profili Instagram.
Le storie pubblicate dalle due attiviste sui loro profili Instagram.

"Le ragioni di tale accadimento non riguardano in alcun modo la mia attività in strada o i miei ultimi movimenti per scovare gli adescatori nelle ‘finte case' in affitto. Non posso specificare altro", aggiunge ancora Fonte.

Il motivo della perquisizione e del sequestro, infatti, non è stato reso noto dalle dirette interessate. È stata Selvaggia Lucarelli a dare una spiegazione in una delle sue newsletter: ha riferito che le due donne sarebbero indagate per stalking e diffamazione aggravata.

L’accusa sarebbe legata a una storia di vessazioni nei confronti di un attivista accusato di essere un abuser, cioè un autore di un abuso, come ha spiegato Lucarelli. Vagnoli, in un'altra storia pubblicata ieri, mercoledì 29 gennaio, ha scritto: "In un paese in cui neanche le più palesi vittime di violenza e stalking riescono ad accedere al 612bis, ovvero l'articolo del codice penale che disciplina gli atti persecutori, trovo tristemente ironico che delle persone abusanti si appellino proprio a quella norma per punire chi difende gli interessi delle vittime di violenza".

Un'altra delle storie pubblicate da Vagnoli.
Un'altra delle storie pubblicate da Vagnoli.

In altre storie le due attiviste, Fonte in maniera più velata, Vagnoli, invece, in modo diretto, hanno contestato Lucarelli e i suoi metodi.

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