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Cosa sappiamo del capitano della scuola della Guardia di Finanza indagato per lo stupro di un’allieva

Il capitano della Scuola per ispettori e sovrintendenti di Coppito della Guardia di Finanza avrebbe proposto ad almeno un’allieva un rapporto sessuale in cambio del superamento di un esame. Al rifiuto della donna, l’avrebbe stuprata.
A cura di Davide Falcioni
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Sesso in cambio del superamento di un esame al corso per sottoufficiali della Guardia di Finanza. Dopo l'inchiesta aperta per uno stupro che sarebbe stato commesso a maggio la Procura de L'Aquila indaga anche su questo episodio che avrebbe visto protagonista sempre la stessa allieva della Scuola per ispettori e sovrintendenti di Coppito; il sospetto, però, è che la giovane sia stata solo una delle vittime dei quattro capitani-istruttori nei giorni scorsi trasferiti dal Comando generale delle Fiamme Gialle in uffici operativi di altre città. Solo uno di loro è indagato per violenza sessuale, mentre gli altri tre sono stati puniti perché, pur essendo stati a conoscenza degli abusi sessuali, non li hanno denunciati.

Ad incastrarli è stata la scoperta di una chat nella quale avevano pubblicato commenti che dimostrerebbero come fossero a conoscenza degli abusi. I quattro, in particolare, avrebbero fatto esplicite considerazioni sull’aspetto fisico delle allieve e su "punizioni" a infliggere loro. Frasi come "le darei un aiutino…", "diamo il via alla caccia", "quella la punisco se non fa come dico io" non lascerebbero, secondo gli inquirenti, molto spazio per le interpretazioni. Gli smartphone sono stati acquisiti e il loro contenuto esaminato. Sul caso indaga la Finanza, presso la quale l’allieva ha sporto denuncia, insieme con la Squadra mobile aquilana. A Roma invece c’è l’inchiesta della Procura militare.

Nei giorni scorsi i legali dell’unico ufficiale indagato, Cesare Placanica e Maria Leone, si sono dichiarati "fiduciosi sull’esito dell’indagine" concordando  con il trasferimento del loro assistito. Per lui il prossimo passo potrebbe essere l’incidente probatorio — se la Procura dovesse richiederlo — sul filone legato alla violenza, con l’esame del contenuto delle chat e le testimonianze. Prima fra tutte quella della vittima, assistita dall’avvocato Francesco Vetere. Gli abusi sarebbero stati commessi a casa del capitano, alle porte de L'Aquila, durante un incontro che lei credeva per motivi di studio.

Secondo quanto riportato dalla denuncia invece la giovane sarebbe stata aggredita dopo aver rifiutato avances. L'ufficiale le avrebbe proposto la promozione in cambio di un rapporto sessuale: al rifiuto della ragazza, il capitano l’avrebbe stuprata, come accertato dalle visite mediche alle quali la vittima è stata sottoposta in ospedale, sempre a L’Aquila.

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