Cosa rischia il 15enne che dal pc di casa ha deviato le rotte delle navi e ha cambiato i suoi voti scolastici
Un ragazzo di 15 anni di Cesena è riuscito dal pc della sua cameretta a deviare le rotte di alcune navi nel Mediterraneo, soprattutto petroliere. Non solo: è riuscito a entrare nel registro elettronico della sua scuola e ad alzarsi i voti da 5 a 6. Un giovane hacker che ora è finito nei guai. A scoprirlo e a denunciarlo per una serie di reati informatici è stata la polizia postale. Ma quanto rischia ora questo ragazzino? A Fanpage.it lo ha spiegato Paolo Di Fresco, avvocato penalista del Foro di Milano.
Avvocato di che tipo di reati parliamo? Cosa rischia il minorenne?
Di primo acchito, direi che il ragazzo ha commesso il reato di accesso abusivo a sistema informatico, che è punito con la reclusione da tre a dieci anni quando l’intrusione abusiva abbia ad oggetto un sistema informatico o telematico di interesse pubblico come, in questo caso, è quello scolastico. E anche il reato di falso in atto pubblico, dal momento che ha modificato il registro elettronico che è a tutti gli effetti un documento ufficiale. In base ai principi generali in materia di imputabilità, la pena è però diminuita di un terzo quanto il fatto sia commesso da chi ha compiuto i quattordici anni ma non ancora i diciotto.
Il giovane hacker sarà giudicato dal Tribunale per i minorenni il cui obiettivo, però, non è quello di punire il minore ma, nei limiti del possibile, favorirne una piena rieducazione. Di solito, il processo viene sospeso per consentire la messa alla prova del ragazzo, cioè la sua partecipazione a un programma di risocializzazione sotto il controllo dei servizi sociali.
Dal punto di vista scolastico invece cosa rischia?
Con ogni probabilità, il ragazzo sarà raggiunto da una sanzione disciplinare. Considerata la gravità dei fatti, il Consiglio d’istituto potrebbe disporne l’allontanamento dalla comunità scolastica per un certo numero di giorni e, d’intesa con i genitori, prevedere lo svolgimento di lavori socialmente utili.
Aver deviato le rotte delle navi nel Mediterraneo può essere ritenuto anche un procurato allarme?
No, il reato di procurato allarme si configura quando annunciando disastri, infortuni o pericoli inesistenti sia suscitato allarme presso l’Autorità o, in generale, presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio. Non mi sembra questo il caso. Piuttosto, si potrebbe forse ipotizzare il reato di attento alla sicurezza dei trasporti previsto dall’art. 432 c.p.
Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha precisato che il 15enne è riuscito ad accedere solo al registro elettronico e non ai sistemi informativi: questo a livello giuridico cambia qualcosa?
No, non cambia granché dal punto di vista penale. La precisazione del Ministero è, comunque, rassicurante: ci sarebbe davvero da preoccuparsi se un ragazzino, per quanto abile, riuscisse a violare facilmente un sistema informatico del governo.
I genitori cosa rischiano?
Nulla. Pare sia stato già accertato che erano all’oscuro di tutto. Qualche anno fa, però, in una vicenda analoga a questa, i genitori furono inizialmente indagati per concorso nei reati di accesso abusivo a sistema informatico e falso perché titolari delle utenze telefoniche usate dai figli per connettersi al server scolastico e modificare i voti sul registro. Sul piano civile, invece, potrebbero rispondere dei danni cagionati dal fatto illecito commesso dal figlio a meno che non provino di non avere potuto impedire il fatto.